nota politica_8: commento ad articolo di irene tinagli "la scomparsa degli asili italiani. una proposta per salvare i servizi
all'infanzia" pubblicato su italia futura il 3 aprile 2012

strutture di accoglimento dell'infanzia servono per liberare e incrementare il lavoro femminile, per stimolare cognitivamente il bambino in età prescolare, per favorire una sua socializzazione, che sia nel contempo distacco dai genitori nella società della competizione e della mobilità sociale. ma, rilevava de rita ad un convegno, l'eccesso di stimolazioni cognitive [corsi di inglese, sport, danza, pianoforte, svolti nel pomeriggio, ecc.] porta il fanciullo ad un sovraccarico di compiti che possono distrarlo dalla ricerca del senso delle diverse attività, possono esasperare la competizione sociale col gruppo dei pari, ed un distacco affettivo che va oltre la fisiologia della crescita pedagogica. per de rita infatti l'infanzia non trova adeguato accoglimento da parte dei genitori, che con tutte queste attività vogliono il super-uomo. leggevo che i fondi europei per l'infanzia [700 milioni] non vengono spesi ma vengono trattenuti dai comuni. nel tempo dell'emergenza educativa [come la definisce la CEI], l'infanzia va educata ad una competizione rispettosa delle regole etiche, a non umiliare i perdenti, a staccarsi da quei comportamenti infantili e vessatori che sono propri del bambino ma che appartengono anche al mondo degli adulti [si pensi al mobbing e alle molestie nelle aziende]. il bambino è aggressivo, non viene contenuto/educato dal genitore, perchè questo dice che così si preparerà per le prove della vita, per la società competitiva. ma, sottolinea il card. bagnasco, nella vita i veri vincenti sono i galantuomini. In riferimento a questo articolo, io penso che le risorse ci siano, e che non vengono utilizzte per un'altra forma di violenza verso l'infanzia, la disattenzione del mondo degli adulti, e quindi politico, verso le nuove generazioni. è un complesso di edipo capovolto, è l'adulto che, come crono con gli dei, divora il futuro dei suoi figli. ma questi, distratti da internet, sanno ancora organizzarsi, pur mancando una ideologia che li compatti e indichi loro il futuro da costruire.