elementi di psicologia del soprannaturale: trauma da uscita dalla scuola/trauma da dubbio di fede
trauma da uscita dalla scuola
 
1.] l’uscita dalla scuola, essendo la scuola simbolo/segno proiettivo dell’iperuranio [computer], che è il paradiso, viene codificato dalla mente [dello studente] come caduta dall’eden, quindi esposizione al baratro [inferno] e dannazione. ciò provoca alienazione.
2.] a questo riguardo si pone il problema di capire se, secondo il diritto naturale, il mondo dell’istruzione, come dio abita in paradiso, dovrebbe coprire e plasmare l’intero mondo sociale.
3.] quest’ultimo, nella misura in cui la scuola sta nello stato, e l’individuo esce dalla scuola per entrare nelle aziende, risulterebbe in tal modo “scoperto”.
4.] una società e uno stato posti dentro il mondo dell’istruzione rifletterebbe la condizione naturale edenica e paradisiaca dell’uomo, come adamo sta in eden [che è l’iperuranio, cioè il computer e la tecnica], ambiente protettivo, da cui l’uscita segna una forma di “caduta”, con conseguente alienazione.
 
trauma da dubbio di fede
 
1.] in quale modo il dubbio relativo all’esistenza di dio può essere segno della condizione del dannato, se il dannato sa che dio esiste ?
2.] per il dannato dio esiste, ma il dannato sta fuori di dio e dio non sta nel dannato.
3.] ciò equivarrebbe ad una “assenza” di dio equivalente al dubbio circa la sua esistenza.
4.] il dubbio sull’esistenza di dio dovrebbe equivalere cioè all’assenza di dio nella condizione del dannato.
5.] ciò viene codificato come dannazione, e quindi provoca alienazione. la questione però non può considerarsi risolta.
6.] non esiste condizione psichica peggiore di quella del dannato.
7.] perciò, se il dubbio di fede provoca sofferenza per il fatto che non si sa se dio esiste [con conseguente esposizione al senso di morte e del nulla], la sofferenza del dannato, che sa che dio esiste, è superiore o equivalente.
8.] quindi non è questo dubbio che provocherebbe alienazione, ma ciò equivarrebbe nell’inconscio ad una indifferenza tra nulla e inferno.
9.] ma epicuro e gesù [mt 26, 24] dicono che il nulla è migliore dell’inferno. quindi nell’inconscio il dubbio sull’esistenza di dio e sul nulla dovrebbe essere codificato come:
 
a.] esistenza di dio.
b.] assenza di dio [cioè presenza di dio fuori dell’uomo].
c.] conseguente infernalizzazione.
 
10.] si intende dire che, per quanta sofferenza il dubbio sull’esisenza di dio provochi nell’uomo, questa sofferenza è inferiore [o equivalente] a quella del dannato, il quale però sa che dio esiste. quindi c’è indifferenza tra:
 
a.] assenza di dio come inesistenza di dio [sofferenza per dubbio di fede]
b.] e assenza di dio come infernalizzazione [sofferenza per dannazione: dio esiste e sta fuori dell’uomo].
 
11.] la conseguenza di tale indifferenza è che il problema dell’uomo non sta nell’inesistenza di dio [il nulla non può nuocere, dicono epicuro e gesù], ma in una sofferenza psichica dell’uomo da cui, qualunque sia la sua origine, l’uomo deve guarire, o con la fede, oppure con un comportamento sano e equilibrato. il dolore è innaturale ed è una malattia. da questo punto di vista, anche l’errore speculativo, che può provocare questa malattia, deve essere confutato, così come l’uomo deve guarire dalla malattia.