accenni a una teoria epistemica della virtù
1.] la rinuncia è concetto intrinsecamente causa di nevrosi
e disturbo, ovvero infelicità.
2.] si è più volte parlato del nichilismo interno alla
teologia [cattolica] tradizionale: ad esempio, essa dice sempre che in paradiso
non c’è sessualità. ciò è appunto causa di nevrosi, per un credente a cui l’etica
richiede la castità [per di più, perfetta].
3.] quindi in paradiso c’è senz’altro il “sesso”.
4.] all’uomo appare semplice capire la via della virtù, e
capire quanto ha ragione gesù nel dire che la porta della salvezza è stretta:
non perché pochi vi passano, o perché è difficile attraversarla. la virtù non è
affatto difficile. dice infatti la bibbia che “il mio carico è leggero”.
5.] si tratta di capire che la vita pone davanti all’uomo delle
scelte, la cui comprensione è elementare: lo studente deve studiare, il
lavoratore deve lavorare. e farlo bene.
6.] troppo complesso è qui analizzare le parole di socrate,
secondo cui si sbaglia per ignoranza del bene [“difetto di scienza”].
7.] quanto è semplice capire che cosa significa onorare il
padre e la madre, anche se farlo non significa che se la mamma vuole che il
figlio sia medico o avvocato, allora onorarla comporta obbligatoriamente una
sola scelta di vita [per di più difficile, o anche impossibile, sì che sarebbe
impossibile onorare i genitori ! … con le loro pretese].
8.] il vizio è la condizione di un uomo che anticipa il
paradiso.
9.] la virtù quindi non è rinuncia: è solo rimando del
piacere, nell'al di là [piacere a cui non si rinuncia affatto !: esso è pieno,
solo che si fruisce di esso in paradiso].
10.] la teologia tradizionale cattolica, per la quale si
rinuncia sia in terra, che in cielo, non corrisponde al desiderio, ed è stata
ed è causa intrinsecamente di nevrosi. come il prete dice che non vuole un
premio in cambio del bene da lui fatto, così il prete dice anche che ciò a cui
rinuncia in terra, vi rinuncia anche in cielo.
11.] come si vede quindi numerose
sono le componenti di un nichilismo
teologico, inteso come insieme di tutti i pensieri errati che hanno
costituito
la teologia, teoretica e morale, della fede cattolica nella sua
interpretazione
speculativa tradizionale. i credenti sono spesso persone infelici in terra,
che vogliono essere, e che tutti gli uomini siano, infelici anche in
cielo.