il problema della gratuità della salvezza in relazione alla teoria del senso
1.] dio è libero di salvare. ma ci sono dei limiti a questa libertà, in favore dell'uomo. si ritiene quanto segue:

a.] dio non ha creato per valutare se salvare, ma per salvare.
b.] dio non ha creato per la terra, ma per il cielo.

2.] se si tratta di un'anima auto-cosciente [uomo o angelo], la sua non salvezza comporta la dannazione. dio non è disposto a equiparare salvezza e dannazione, come se la sua libertà e discrezione di giudizio fosse più importante del fine della creazione, che è quello di avere anime in cielo. la dannazione costituisce una eccezione nella creazione, un evento che dio non può impedire, ma che costituisce una probabilità "esterna" alla finalità principale del processo creativo, che è quello di avere anime in cielo.
3.] non si ritiene che dio abbia creato, per valutare successivamente se salvare o dannare.
4.] dio ha creato ed esiste un senso della creazione, che è positivo in ordine alla salvezza.
5.] la creazione non è per la terra [dimensione terrena], per una successiva valutazione e selezione operata nel giudizio, per condurre [solo ed eventualmente] alcune anime in cielo.
6.] il senso della creazione non è la facoltà dell’uomo di aderirvi liberamente. questa adesione è un presupposto necessario: come [si dice] dio vuole la salvezza di ogni anima, allo stesso modo ogni uomo vorrebbe la propria salvezza [anche l'uomo che apparentemente si oppone ad essa col peccato].
7.] il senso della creazione è il cielo: scopo della creazione è condurre anime al cielo, per cui prima della creazione è già obbligato il suo senso e quindi dio si obbliga [rimanendo libero] alla salvezza dell’uomo. è un obbligo come dovere morale. non accade che dio crei e che, essendo la salvezza affidata alla cooperazione dell’uomo, la quale è libera, tutte le anime possano essere dannate. in questo caso la creazione sarebbe senza senso.
8.] dio quindi non crea per la terra, per poi valutare se destinare al cielo, ma crea direttamente per il cielo [nelle intenzioni], passando necessariamente per la terra.
9.] alcune anime possono essere dannate [e i demoni lo sono: “il principe di questo mondo è già stato giudicato”: gv 16, 10 – in questo passo biblico sembrerebbe che il momento del giudizio universale per gli angeli sia già avvenuto, e non sia quindi contestuale al momento del giudizio universale per gli uomini].
10.] dio si riserva facoltà di salvare e dannare liberamente, ma si obbliga fondamentalmente a salvare in misura prevalente, rispetto alla tentazione e dannazione.
11.] un’espressione come questa ...

“se il giusto a stento si salverà, che ne sarà del peccatore ?”,

... deve essere considerata solo come un ammonimento morale. dio non ha creato per dannare la creatura, ma per condurla in cielo, fondamentalmente [prevalentemente].
a fronte della dichiarazione di gesù ["stretta è la via/la porta che conduce alla salvezza e pochi sono coloro che la varcano"], sta un'espressione del libro dell'apocalisse ["si videro tante anime che nessuno poteva contare"].
13.] una differenza [che effettivamente esiste] di comportamento di dio verso le anime [salvate o dannate, aiutate o tentate] non si è in grado di spiegarla. dio sembra usare con gli uomini pesi e misure differenti.
14.] il passo biblico che fa capire come dio possa potenzialmente salvare ogni uomo è il seguente: “colui che ha fatto l’esterno non ha fatto anche l’interno ?”. l’esterno è il corpo, e l’interno è la struttura morale/psicologica dell’uomo che può opporsi a dio. dio può salvare ogni uomo, e se ciò non accade è solo perché questa struttura morale può cadere, e cade solo quando si esercita la libertà, nella consapevolezza. l’uomo, avente struttura peccaminosa, non è quindi incompatibile con dio strutturalmente, ma lo diviene solo nella libertà, quando questa struttura di libertà e volontà, emerge con la caduta nel peccato. il peccato attiva il male [solo inconscio senza il peccato], nell'uomo, rendendolo causa strutturale di incompatibilità con dio. senza il peccato, il male, che è inconscio nell'uomo, non rende l'uomo incompatibile con dio.
15.] ma perché allora dio non crea direttamente in cielo ?
16.] la creazione avviene nell’uscita del figlio dal padre.
17.] la creazione avviene sul baratro infernale ed è creazione dal principio, e quindi il creato è autonomo da dio.
18.] come tale, l’uomo partecipa alla creazione, procreando figli. senza questa procreazione, dio non crea l’uomo. dio non ha creato l’uomo. è l’uomo che crea [nel senso che genera] l’uomo, insieme a dio. senza la cooperazione dell’uomo dio non può fare nulla. dio non procrea al posto della donna. dio ha creato direttamente solo adamo.
19.] l’uomo procrea liberamente. quindi se sceglie di non procreare più, di porsi come ostacolo alla creazione e al disegno di salvezza di dio, può essere dannato.
20.] dio giudica la libertà dell’uomo solo quando essa emerge, e dio può farla cadere nel peccato perché essa si risollevi più libera, più forte, più pura e più consapevole.