il rapporto tra il concetto di popolo nell’antico testamento e il concetto di popolo nel nuovo testamento
1.] nell’antico testamento, il popolo di dio è il popolo di israele.
2.] nel nuovo testamento, la chiesa, nuovo popolo di dio secondo le parole fondative di gesù [mt 21, 43: “vi sarà tolto il regno di dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare”], dice di provenire dal popolo di israele, ma di partire da israele per abbracciare e accogliere tutta l’umanità.
3.] anche gesù però ribadisce il primato del popolo di israele: “non sono stato mandato che per le pecore perdute della casa di israele”. egli successivamente allarga la sua prospettiva salvifica, ma non contraddicendo questo primato.
4.] un limite di questa concezione [di questa autocoscienza] del nuovo popolo di dio, dei cristiani, è quindi che esso, con il passare dal popolo di israele all’umanità intera, ritiene di aver superato israele, per cui la chiesa non si riconosce più in israele, cioè il nuovo popolo di dio, il popolo dei battezzati e dei non più circoncisi, ritiene che la nuova alleanza abbia cancellato e sostituito la vecchia alleanza, e ciò contraddice le parole di gesù: mt 5, 17 [“non pensate che io sia venuto ad abolire la legge e i profeti”]. gesù non è venuto ad abolire la vecchia alleanza.
5.] la chiesa deve quindi tornare a confluire nel popolo di israele, perché siano confermate le profezie dell’antico testamento, in cui è previsto che dio castiga israele [scegliendo oggi i cristiani], ma anche che lo fa trionfare alla fine della storia. lo fa trionfare non come popolo dei cristiani, ma come rinnovato, grazie al cristianesimo, perenne popolo di israele.