proposizioni su un concetto fondamentale dell’episteme
1.] la realtà apparente [universo e storia dell’umanità] non appare necessaria.
2.] questo perché il creato, che è stato creato dal nulla e dall’inferno, è stato creato anche dal caos.
3.] invece la realtà eterna è necessaria, e le sue forme sono necessarie.
4.] poiché il creato è copia [in senso platonico] della realtà eterna, le forme della realtà eterna costituiscono le forme del creato.
5.] il creato non è solo la realtà apparente, la quale è una parte piccola del creato:
 
a.] nel creato non apparente appaiono le forme necessarie che sono copia delle forme eterne.
b.] nel creato apparente esse appaiono solo in parte.
 
6.] così, nomi come cesare, napolenone, hegel, cavour, “la spedizione dei mille”, ecc., … hanno una forma storica necessaria, ma non del tutto necessaria.
7.] un concetto fondamentale dell’episteme è che le forme del creato apparente sono e non sono necessarie:
 
a.] ad esempio, il computer esiste anche nella realtà necessaria, ed esiste solo per il soggetto [dio, “computer di dio”].
b.] il computer prodotto dall’uomo, però, non ha in sé una forma: è un aggregato casuale e non funzionale [in senso ipostatico] di atomi, che raggiungono una forma e una funzionalità tali, che l’uomo può proiettare su questo aggregato l’idea del computer, ereditata da dio come idea del computer eterno di dio.
c.] così per molteplici parti/forme del creato apparente,
 
c1.] … sia naturali [un aggregato di stelle è detto galassia, ma questo aggregato non è funzionalmente ipostatico],
c2.] … sia artificiali, prodotte dall’uomo.