proposizioni sulla salvezza e l’etica naturale
1.] la salvezza è un’azione di dio, libera ma condizionabile da parte dell’uomo.
2.] acquisisce quindi centralità nella salvezza il concetto di obbedienza [al volere di dio].
3.] non esisterebbe un contrasto tra kantismo e etica cattolica, forse erroneamente interpretata da kant come etica “esteriore”, cioè dell’imposizione all’uomo, esterna all’uomo perché proveniente da dio, dei precetti morali.
4.] questi non sono un “capriccio” di dio.
5.] l’etica cattolica sarebbe un misto tra etica naturale e volere di dio. occorre risolvere il dualismo del magistero ecclesiale, con il quale esso si appella alla morale e al diritto naturali, quando si rivolge ai non credenti, creando così una “doppia morale”, divina e naturale, per poi considerarle identiche nell’origine e negli effetti.
6.] l’uomo deve seguire la verità di se stesso impressa nella sua natura e nella sua vocazione [etica e diritto natuali], inscritte nell’uomo non da dio, se non con la mediazione della necessità. l’uomo è giudicato da dio secondo necessità, non secondo arbitrio. la necessità dell’essere, strutturando i pensieri di dio [nell’inconscio cognitivo di dio], ne struttura anche il giudizio. quindi, l’uomo che obbedisce a dio lo fa per realizzare la propria natura e vocazione. l’uomo condannato non ha tradito dio, ma ha tradito se stesso.
7.] l’etica naturale, interna all’uomo [secondo il kantismo] prevede il cristianesimo, perché cristo è uomo, e non ha acquisito la natura umana da maria, cioè dall’uomo: cristo l’ha determinata, come proveniente dalla sua natura umana [gv 17, 5].
8.] l’etica specificamente cattolica sarebbe quella dell’obbedienza, con la quale dio rivela all’uomo la verità naturale impressa in lui e la sua vocazione [naturale], verità che l’uomo non può conoscere da solo [anche se appartiene alla natura], a causa del peccato e della caduta. così la storia della filosofia non può riflettere la ragione, se non con l’ispirazione dello spirito santo. essa è forma di rivelazione divina [come lo sono le filosofie di nietzsche e severino, condotti dallo spirito all’ateismo per produrle].
9.] questa argomentazione presuppone il concetto epistemico secondo cui, quando si parla di “naturale”, si intende in realtà il “soprannaturale”: per soprannaturale non si intende solo ciò che è “rivelato”: l’uomo è stato creato da dio anche come già “essere trascendente”. il soprannatutrale è un aspetto della “natura” umana. per natura si intende qui la sostanza, non l’immanenza.