dimostrazione dell’esistenza del demone
1.] una struttura organica vitale non può implodere [se non nel demone].
2.] l’uomo non può da se stesso nuocere a se stesso [con la malattia e, ad esempio, il suicidio].
3.] una struttura è sempre coerente e non può, se coerentemente vitale, essere autodistruttiva. così, ad esempio, la morte non è effetto [come ritiene la psicoanalisi] di un’energia contrastante la vita [vita che sarebbe quindi proiezione del desiderio di essere immortale], ma è effetto dell’esaurimento naturale della carica vitale del corpo umano, come evidenziato dall’invecchiamento, in cui i tessuti mostrano come l’anima abbandoni progressivamente il rivestimento del corpo, allontanandosi da esso.
4.] ma l’uomo può implodere [come nella malattia e, ad esempio, nel suicidio].
5.] deve quindi esistere nell’uomo una struttura organica strutturalmente auto-implosiva, il demone, che trasmette questa sua caratteristica al corpo umano.
6.] il demone spinge l’uomo, con la sua tensione auto-distruttiva, a implodere [per rilassare se stesso]. ciò dà origine all’aggressività umana [di cui un aspetto è l’angoscia], che porta l’uomo a scaricare questa sua tensione auto-implosiva [indotta e trasmessa dal demone, che è interiore] sul prossimo, con ad esempio l’omicidio e la vessazione sociale.
7.] in sintesi:

a.] la vita è una struttura organica coerente.
b.] le imperfezioni, nella vita, devono quindi derivare dall'interferenza, con essa, di una struttura vitale, che sia organica ma incoerente, e questa è il demone.