analisi di tre funzioni sociologiche della civiltà contemporanea
A.] prima funzione: la scala di maslow
 
1.] in base a questa funzione, il popolo, raggiunto un certo benessere, vuole sempre maggiore ricchezza, e ciò genera un conflitto di tutti contro tutti.
2.] la pace può realizzarsi se l’uomo accetta un ruolo sociale [dignitoso], rinunciando ad una sempre maggiore ricchezza.
3.] poiché l’uomo non dipende dalle pulsioni, ma è libero, la scala di maslow non è di impedimento alla pace sociale, la quale è frutto di una libera e responsabile scelta, che presuppone l’educazione.
4.] l’educazione può essere solo cristiana, perché senza amore ed eternità l’uomo è necessariamente violento, in quanto in una falsa interpretazione dell’essere e del senso della vita l’uomo trova repressi/non appagati i suoi bisogni più alti, espressi dai novissimi [paradiso e inferno].
 
B.] seconda funzione: la competizione di mercato
 
1.] la società era detta “antico regime”: in essa ogni uomo tramandava ai figli il proprio ruolo lavorativo e sociale. alcuni ruoli non erano dignitosi [come le donne e i bambini sfruttati nelle fabbriche]. per questo il popolo si è ribellato al potere.
2.] secondo la scala di maslow, il popolo, raggiunto il benessere e la dignità, vuole però una sempre maggiore ricchezza: ogni livello di attesa viene superato da livelli di attese sempe maggiori e crescenti. ne consegue la lotta di tutti contro tutti, la conflittualità sociale, il popolo che vuole appropriarsi della ricchezza dei ricchi e, una volta realizzato questo obiettivo, la lotta all’interno del popolo, sempre per questo scopo. la piramide sociale si capovolge, non esiste più un vertice di governo, si afferma l’anarchia sociale e politica, e la società di disgrega.    
3.] per questo è stata indrodotta socialmente l’economia di mercato, allo scopo di assoggettare la ricchezza a competizione, rischio, meritocrazia [con conseguente gerarchizzazione e selezione della classe dirigente]. in questo modo l’aggressiviltà del popolo, spiegata dalla scala di maslow, viene arginata e dispersa nelle tante difficoltà economiche del mercato, perché l’uomo viene impegnato nel lavoro, allo scopo di sopravvivere.
4.] ma in questo modo la ricchezza della classe media e dei ricchi viene soggetta al rischio di mercato, e la società risulta instabile. da qui emerge il bisogno di sicurezza, e la sempre maggiore insicurezza sociale genera nuova angoscia e violenza.
5.] l’uomo deve quindi rinunciare a conseguire una sempre maggiore ricchezza, se vuole che il suo benessere sia stabile.
6.] l’uomo deve trovare senso e appagamento nello stato, nella sua vita e nel suo simbolismo. storicamente e attualmente non esiste lo stato. ad esempio, la repubblica democratica italiana è una forma di stato nella condizione inconscia. essa è stato allo stadio pre-statale. solo lo stato-epistemico è vero stato.
 
C.] terza funzione: il funzionalismo di parsons
 
1.] in base a questo paradigma, a causa della scala di maslow, implicante il disordine e la disgregazione sociali, appare lecito da parte dello stato applicare alla società forme di controllo sociale che ne arginino l’aggressiviltà, tra cui l’economia di mercato.
2.] è stata per questo affermata la separazione tra etica e politica: la politica deve poter controllare le masse per salvaguardare l’ordine sociale.
3.] occorre invece che il popolo sia istruito riguardo alle pulsione dell’uomo e educato ad auto-controllarsi, in quanto fine dello stato è il bene, distogliere dal popolo l’idea che la felicità consista nella sola ricchezza, e considerare la religione come funzionale alla pace sociale [cosiddetta funzione civile della religione e religione civile]. la felicità viene da dio e dal paradiso dopo la morte, e non dal danaro e prima della morte. il fatto che la madonna dice a bernedetta che “non ti prometto la felicità in questo mondo”, significa che il progresso non esiste, e che il “nuovismo” è una suggestione del male.
4.] in una società in cui il popolo non viene educato al bene e al vero, esso diviene preda di pulsioni e istinti distruttivi e autodistruttivi, per i quali si ritiene sia necessario attuare pratiche repressive di controllo sociale: queste si rendono necessarie in uno stato che rimane indifferente all’ateismo, all’edonismo, al nichilismo, al relativismo e al consumismo. si reprimono le pulsione del popolo anziché educarlo ad auto-controllarsi, perché si ritiene che la verità sia un privilegio o non esista, ma quando la verità è un privilegio, essa è errore, che allontana da dio. dio infatti privilegia l’uomo comune, e l’uomo comune [e non il ricco] segna la misura e il critierio della storia della salvezza.
 
nota
 
si osserva che la filosofia è il sapere [sapienza, verità, conoscenza], ma storicamente la filosofia ha allontanato l’uomo dalla verità [come si vede con il neoparmenidismo]. non appare corretto quindi pensare di poter educare l’uomo con la filosofia, ma solo con alcune filosofie. altre filosofie sono espressioni del male. non si può quindi sempre parlare bene della filosofia, come se la salvezza venisse dalla filosofia. alcune filosofie [e, massima tra queste, il neoparmenidismo] sono nemiche dell’uomo, lo allontanano dalla verità e da dio. il neoparmenidismo nega il valore dell’etica, della libertà, del bene e, proponendosi come verità, afferma che il concetto di verità è nichilistico. tutto ciò all’interno del neoparmenidismo non significa “male”, ma l’episteme lo ha mostrato: stare al di là del bene e del male [come è dio], per l’uomo terreno, e mortale, è posizione che appartiene al male. un tempo il male era il male, oggi il male dice di non essere il male, e si comprende che è il male, perché non riconosce [insieme al disvalore del male] il valore del bene.