esegesi epistemica del passo biblico gv 18, 36
1.] nel passo biblico gv 18, 36 gesù dice: “il mio regno non è di questo mondo”.
2.] questo significa anche che …
 
a.] l’uomo non sarà mai immortale nell’al di qua con la tecnica [non perché dio vi si opponga, ma perché la natura non lo consente].
b.] l’umanità dovrà estinguersi, non per la fine del mondo, ma in modo naturale, come si sono estinti gli angeli [che sono in numero finito].
 
3.] questo passo biblico viene considerato dall’esegesi tradizionale come il fondamento della distinzione tra potere spirituale della chiesa e potere temporale dello stato:
 
a.] in realtà, il potere spirituale della chiesa si esercita “in questo mondo”.
b.] affermare che il potere dello stato si esercita in questo mondo, mentre il potere della chiesa si esercita nell’altro mondo, significa condannare il potere dello stato ad essere potere negativo.
 
5.] la corretta esegesi [epistemica] è quindi la seguente:
 
a.] il potere spirituale della chiesa si esercita nell’altro mondo, nel senso dei “cuori” [potere interiore, però anche in senso sacramentale].
b.] anche il potere dello stato deve esercitarsi interiormente nei cuori, cioè nell’altro mondo [sia pure in modo simbolico e non sacramentale].
 
6.] da ciò discende che gli stati traggono la loro legittimità solo nel senso dello stato-epistemico, e se uno stato non riconosce lo stato epistemico, esso deve essere considerato anti-stato, e privo di legittimità giuridica e legale.