proposizioni su mutamento epocale e trasmutazione dei valori: esegesi epistemica del passo biblico dn 7, 25
 
1.] il regno “diverso dai precedenti” [dn 7, 24], che “penserà di mutare i tempi e la legge” [dn 7, 25], potrebbe essere la civiltà della tecnica. si pensa, ad esempio, alla letteratura di fantascienza, che cambia il calendario rispetto a quello cristiano [come già nella rivoluzione francese, ma ora con diverso significato], e prevede ad esempio di cambiare i nomi delle persone in numeri o codici [così dovrebbe essere in paradiso, che è la tecnocrazia celeste, anticipata da comte]. si tratta di un regno con una cultura radicalmente diversa da quella di ogni altro regno, e non è una novità che sfugge alla cultura cristiana, perché altro non è che è il paradiso proiettato in terra [mt 11, 12: “i violenti si appropriano del regno dei cieli”]. una tentazione dei credenti può essere quella di dice che, poiché la tecnica appare invincibile, essa viene da dio. essa, la tecnica, è la statua di cui si parla nel libro di daniele, e nel libro dell’apocalisse, la quale cadrebbe, perché ha i piedi di argilla. questa statua che è la tecnica riproduce cristo [fratello dell’uomo], e quindi è l’anti-cristo [il grande fratello].  
2.] l’apparire di questa simulazione di cristo fa pensare all’uomo che può unirsi alla tecnica come a dio, e quindi l’uomo si troverebbe nella storia come già in paradiso.
3.] questa “novità” segna il trapasso mortale del mutamento detto epocale [ad esempio, il trapasso del 2000 d.c.], e poiché il paradiso sta al di là del bene e del male [in paradiso non c’è morale, e per questo non c’è pietà per i dannati], al mutamento epocale corrisponde la trasmutazione dei valori [nietzsche], che i reali “valori” del paradiso: piacere e consumo.
4.] ma gesù dice di non opporsi al male [mt 5, 39]: potrebbe quindi essere una tentazione “anticristica” anche la volontà di opporsi alla civilità della tecnica, sì che correggere l’errore potrebbe essere esso stesso un errore.