sintesi della concezione epistemica dell’eucaristia
1.] in questo paragrafo si fa riferimento a due aspetti di questa concezione:
 
a.] il pantesimo.
b.] l’antropologia.
 
2.] l’episteme include all’interno del cristianesimo la parte positiva del pantesimo, escludendo la parte negativa [la quale spiega e giustifica le ragioni storiche della critica magisteriale del pantesimo].
3.] positivamente, il pantesimo identifica, a una parte di dio [l’altra parte non è panteista], una parte creato, dopo l’apocatastasi. attualmente è sospeso e non vale il pantesimo per tutto il creato, né per una sua parte.
4.] viene esclusa l’identificazione di dio con una parte, ad esempio negativa, o “bassa”, del creato, anche in paradiso. questa parte viene infernalizzata durante l’apocatastasi. tuttavia si solleva qui un problema, perché la dannazione potrebbere essere il contatto panteistico tra dio e la creatura, che, non mediato da dio in modo opportuno, la infernalizza anziché proteggerla.
5.] l’eucaristia è un evidente processo panteistico. ma senza le distinzioni epistemiche, questa concezione si presta a erronee interpretazioni: si potrebbe dire, erroneamente, che, se l’eucaristia è pantesimo, allora tutto dio e sempre, è pantesimo, e quindi avverrebbe l’identificazione di dio con tutto il creato, anche con il male, non più riconosciuto negativo.
6.] l’eucaristia è evidente forma di pantesimo, che la spiega ed è da essa ne giustificato:
 
a.] non tutto dio si identifica con il pane e il vino, nella transustanziazione, ma solo una parte di dio.
b.] il pane e il vino, dopo la transustanziazione, rimangono pane e vino, cioè materia.
c.] l’identificazione tra dio e questa materia è detta transustanziazione: nell’eucaristia dio è [anche] materia, e quindi si tratta di pantesimo.
d.] è confermata da parte dell’episteme la condanna magisteriale ecclesiale del panteismo [e quindi dell’evoluzionismo di teilhard de chardin], perché il pantesimo epistemico non riguarda il creato ora, prima dell’apocatastasi, e dopo di questa riguarda solo la parte del creato ascesa al cielo e qui trasfigurata.
 
7.] dal punto di vista antropologico, il freudismo ha male interpretato l’eucaristia: poiché in essa il credente “mangia dio”, sarebbe confermato che l’eucaristia è l’inconscia ripetizione del pasto totemico del padre da parte dell’orda omicida dei fratelli primitivi. questa concezione è evidentemente un errore, ma la sua forza persuasiva è dovuta al fatto che l’uomo, a causa del male, ha dentro di sé la pulsione a “divorare” il padre. ma, dice l’episteme, anzitutto dio padre, e freud ha fatto di questa pulsione strutturale il mero ricordo di un’azione passata, e quindi attualmente falsa.
8.] secondo l’antropologia epistemica, come parte, in questo caso, della dottrina epistemica dei sacramenti, l’atto della salvezza dovrebbe ripetere, nella forma, l’atto del peccato:
 
a.] come il peccato sta nell’uccidere e mangiare dio [dio padre, poi anche proiettato nel padre terreno], …
b.] … così la salvezza sta nel mangiare dio, ripetendo formalmente il peccato, con il figlio al posto del padre, per ragioni qui non spiegate e che l’episteme deve approfondire [un problema finora mai specificato/analizzato].