proposizioni sul modello di funzionamento della democrazia liberale di cui allo schema STF5.html_[]
1.] la sociologia epistemica si caratterizza per due fattori:
 
a.] è una sociologia che studia la dimensione terrena come proiezione della dimensione celeste.
b.] è una sociologia anche scientifica in senso classico, ovvero che studia il fatto sociale come fa la sociologia moderna, con la differenza che questo studio non isola la società dalla storia, ma la inserisce in essa, considerandola come funzione strumentale al piano della salvezza, nel senso di una "sociologia teologica" in cui il piano della salvezza detta le condizioni in cui opera storicamente la società [ad esempio, regno del male/civiltà della tecnica e regno di dio in terra, che sono categorie macro-sociologiche].
 
2.] ciò premesso, la sociologia epistemica intesa in senso classico [studio della società nella dimensione terrena] non può definirsi politicamente né di destra, né di sinistra:
 
a.] essa non è di sinistra, perché concepisce una società statica, in cui la base sociale non aspiri a migliorare la propria condizione fino a svolgere mestieri più alti di quelli ereditati dai genitori. la competizione meritocratica serve perché nessuno vuole i mestieri più umili, ma in questo modo la società esaspera la competizione sociale, in una lotta di tutti contro tutti che, non divenendo “guerra”, diventa continua tensione lavorativa, ovvero profusione di uno sforzo di studio e di lavoro senza fine.
b.] essa non è di destra, per quel principio metodologico che può essere definito come il presupposto sociologico epistemico: l’episteme studia come deve essere una società ordinata, presupponendo che in essa non ci sia la povertà [studia cioè il regno di dio in terra]. in tale condizione, come deve essere strutturata una società ordinata, in cui la pace sociale consenta all’uomo di vivere, nonostante l’aggressività dell’uomo ? ci si chiede perché si possa porre questo pressuposto, che cioè non ci sia la povertà. questo fatto non riguarda la società, anche se secondo un certo funzionalismo, la povertà servirebbe a sanzionare la pigrizia, come stimolo e motivazione di una società meritocratica, che abbia timore della propria disgregazione. il toglimento della povertà riguarda, nell’episteme, la storia e la politica. l’episteme, posta l’asimmetria di potere tra tecnica e massa, non crede ormai più [secondo l'indicazione di heidegger in "ormai solo un dio ci può salvare"] in una organizzazione della massa per una palingenesi della storia contro la tecnica. l’episteme si rivolge al mondo accademico, non indicando al popolo la via per una "redenzione sociale". questa è dall'episteme già presupposta. 
c.] la sociologia epistemica, non interrogandosi su come togliere la povertà del mondo, studia le condizioni di una società ideale, presupponendo solo due classi sociali [senza la classe dei poveri]: i ricchi e la classe media, con i politici mediatori tra di esse.
 
3.] perché sia neutralizzata educativamente e esorcisticamente, nella società, la concezione del "mestiere umile", che produce anche  complessi di inferiorità, e spinge le masse della base sociale verso il vertice sociale, producendo un continuo conflitto sociale, che, a causa dell’evoluzione dell’umanità [con individui sempre più belli, intelligenti e studiosi], sarebbe destinato a esasperarsi [conflitto che provocherebbe il rovesciamento tra ricchi e classe media, e quindi anche della nuova condizione stessa/conflitto che genera inoltre attualmente la povertà], potrebbe essere opportuno ...
 
a.]  che sia svincolato lo studio dal lavoro.
b.] che ogni lavoro sia socialmente riconosciuto dignitoso, e quindi arricchito culturalmente.
c.] che il popolo cessi di voler emergere socialmente.
d.] che ogni mestiere garantisca un elevato tenore economico di vita [oltre la soglia della dignità][disincentivo alla ricerca di un lavoro più remunerativo, con tutti i lavori remunerativi/svincolo tra "nobiltà del mestiere" e sua remunerazione].
e.] che tutti gli uomini possano raggiungere i più elevati gradi di studio, svincolati questi dal mestiere futuro.
f.] che sia effettuata l’idolatria dello stato, perché sia scaricata l’aggressività del popolo.
g.] che ci sia una forte meritocrazia per selezionare i pretendenti alle posizioni lavorative migliori.
h.] che sia svincolata la condizione economica di ogni uomo dal rischio di mercato [ad esempio, con l'esenzione del patrimonio dalla tassazione, che attualmente serve anche per fermare il passaggio della ricchezza dai padri ai figli, se questi sono privi di reddito].