proposizioni su alcuni aspetti del nichilismo teologico
 
1.] è vero il concetto tradizionale della fede cristiana, nella sua interpretazione teologica classica, secondo cui il popolo di dio [i cristiani] sono pellegrini sulla terra. è tipico del demone trattenere gli uomini sulla terra [infondendo in essi il timore della morte, perché la morte libera l’uomo dal demone, e il demone, per non angosciarsi, necessita di stare dentro l’uomo, l’uomo in vita], e li trattiene, ad esempio, con il concetto di nietzsche di “fedeltà alla terra”. ad esempio, espressa nel tentativo eugenetico di ottenere l’immortalità nell’al di qua. senza il condizionamento del demone, la morte non dovrebbe far paura all’uomo.  
2.] tuttavia si accompagnano a questo concetto di pellegrinaggio del popolo di dio sulla terra alcuni atteggiamenti, anche speculativi, che sono errori del nichilismo teologico. essi sono ad esempio:
 
a.] l’idea secondo cui le forme della storia sono senza verità, e quindi la storia è senza senso, e il suo senso si esaurirebbe solo nel tentare i cristiani a rimanere nell’al di qua. invece, hegelianamente, la storia ha un senso [senz’altro anche opposto a cristo], ed è l’apparire del paradiso in terra, apparire che è peccato secondo il contenuto/azione, ma è verità secondo la forma. il paradiso non è luogo di mistero, ma sarà ciò che sta apparendo nella storia [mt 11, 12 = mt 13, 44]: l’uomo, ad esempio, sa perfettamente, grazie all’apparire della tecnica, che in paradiso ci sarà la tecnica.
b.] la svalutazione dello stato, interpretato, come la storia, come momento superato dalla fede e dalla storia della salvezza. nel regno di dio in terra, a un certo punto, lo stato tramonta, ma questo non significa che lo stato sia senza verità: anch’esso appartiene al corpo di cristo.
c.] la svalutazione delle opere dell’uomo. la chiesa le apprezza, riconosce e premia le opere dell’uomo, e afferma che l’uomo sarà premiato nel giudizio in conseguenza di tutto ciò che di positivo avrà prodotto sulla terra, ciò che l’uomo ritroverà in paradiso [soprattutto l’amore e le opere di bene, ma anche gli oggetti]. tuttavia la teologia tradizionale svaluta la storia, lo stato, la tecnica e le opere dell’uomo quando afferma che in paradiso ci sarà tutt’altra cosa rispetto alla dimensione terrena: invece il paradiso è la vera modernità [nell’ al di là], ed esso non è mistero, ma è l’apparire delle forme perfette, che l’uomo fa apparire, in forma imperfetta, sulla terra, secondo il platonismo [idee e copie].
d.] la svalutazione delle nazioni, delle etnie, delle culture. per la teologia tradizionale, la necessaria carità, per la quale è necessario che, ad esempio, l’europa si apra a tutti i poveri del mondo [ciò che è giusto], si accompagna al non riconoscimento della specificità identitaria dei popoli e delle nazioni [causa anche del razzismo], identità che non costitusice un momento transitorio e superabile della storia e della storia della salvezza, ma una verità in cui [anche hegelianamente] lo spirito stesso si comunica positivamente all’uomo [come nel romanticismo, nella letteratura di goethe e di dante], per cui la teologia tradizionale non può ritenere che la storia della salvezza superi le identità nazionali e etniche dei popoli, senza riconoscere in esse strutture, anche espresse nelle ideologie [come comunismo e capitalismo], che non sono accidentali e senza verità, ma sono diretta partecipazione delle forme del paradiso, e quindi forme eterne [non nel senso che in paradiso ci sono, ad esempio, anime distinte come italiani e francesi, ma nel senso che in paradiso tutte le anime partecipano sia dell’italianità sia della francesità, caratteri apparsi separatamente nella storia].
 
3.] in questo senso è vero che l’escatologia supera la dimensione terrena, ma nel senso che le forme di questa saranno assolutizzate in paradiso, e anche nel senso che il paradiso non ha nuove forme, ma queste stesse forme che appaiono nella dimensione terrena, le quali, nell’al di qua, sono le copie delle idee, ovvero queste stesse forme, originarie, in paradiso. il paradiso ha queste stesse forme della dimensione terrena [come la tecnica][dimensione terrena che partecipa del paradiso], ma le possiede eterne e assolute.
4.] ne consegue che la storia e la dimensione terrena, con le sue forme [apparenti in forma anticristica], sono positiva manifestazione/rivelazione del paradiso, manifestazione che è ...

a.] tentazione e peccato, perchè, apparendo il paradiso in terra in queste forme, esse suggestionano l'uomo, facendogli credere di trovarsi in paradiso, e trattenendolo nell'al di qua,
b.] ma queste forme sono verità, perchè sono partecipazione delle reali forme del paradiso, eterne in questo, che l'uomo sperimenta nell'al di qua, e sperimenterà in pienezza nell'al di là.