esegesi del passo biblico mc 10, 9 con analisi della teoria del divorzio/con considerazioni in ordine al rapporto tra temporalizzazione e valori
 
1.] il divorzio, nella legge dello stato, non dovrebbe avere effetti a livello sacramentale, perché la legge dello stato non interferisce con la legge della chiesa.
2.] lo stato deve, nelle attuali condizioni, rendere lecito il divorzio.
3.] gesù, invece, comanda esplicitamente allo stato di proibire il divorzio. infatti il senso di questa proibizione [mc 10, 9: “… l’uomo dunque non separi ciò che dio ha congiunto …”], riguarda lo stato e non la chiesa, perché alla chiesa dio non comanda. dio può comandare solo allo stato, cioè alla volontà umana in senso laico.
4.] tuttavia, due considerazioni sospendono il comando di gesù, rendendo lecito il divorzio secondo la legge dello stato, nelle attuali condizioni: …
 
a.] l’uomo non può dare del “pazzo” all’uomo [mt 5, 22], come avverrebbe se lo stato imponesse una legge contro la volontà dei cittadini.
b.] è vero che solo “… per la durezza del vostro cuore [mosè] scrisse … questa norma …”, che accetta il ripudio della moglie [assimilabile al divorzio], ma si constata che il cuore dell’uomo anche nella modernità continua ad essere “duro”, perciò la legge di mosè sarebbe attuale.
 
5.] dai passi biblici esplicanti il pensiero di gesù sul divorzio [cioè la verità divina sulla proibizione del divorzio] si ricava un’importante considerazione. gesù dice “… ma all’inizio della creazione [non fu così] …” [mc 10, 6], cioè gesù sta negando il valore di una norma “progressista” [la liceità del divorzio] con un valore “tradizionalista” [l’illiceità del divorzio], che precede temporalmente il primo [la tradizione precede il progresso], ma viene fatto valere come valido successivamente ad esso [per gesù, torna valido dopo, ciò che era prima]. ciò mostra il senso positivo di ciò che papa ratzinger, quando era cardinale, ha chiamato “restaurazione” [nel libro “rapporto sulla fede”]: la tradizione e la conservazione come valori positivi, successivi al progresso, anche se precedenti lo stesso per la loro definizione: il vecchio ha maggiore valore rispetto al nuovo, e torna a esprimere la sua validità.
 
considerazioni in ordine al rapporto tra temporalizzazione e valori
 
6.] le parole “… all’inizio della creazione [non fu così] …” [mc 10, 6], cioè il passato e la tradizione, vengono proposte come modello per il tempo attuale e il futuro, successivamente al presente che è il progresso, e il progresso [il divorzio] viene associato a un carattere psichico negativo [la “durezza”]. questa considerazione apre una serie complessa di considerazioni: gesù associa il progresso [il divorzio] a un valore negativo [la durezza del cuore, che equivale a ossessione/la modernità è cioè una forma di possessione].