settima dimostrazione immediata: dimostrazione scientifica_quinta
premessa
 
1.] questa dimostrazione è originata da una riflessione che viene posta qui anche come paragrafo. nelle precedenti dimostrazioni si è presupposto che esiste l’essere necessario [l’essere è], e che rispetto ad esso l’universo apparente all’uomo non sia l’unica esistenza.
2.] le dimostrazioni quindi presuppongono l’oggetto necessario e il creato, e si pongono come problema quello di dimostrare l’esistenza del soggetto necessario …
 
a.] all’interno dell’oggetto necessario.
b.] soggetto causa dell’oggetto contingente e dell’uomo, il creato.
 
3.] questa dimostrazione nasce come dimostrazione di questo presupposto, che cioè, prima ancora del porblema del soggetto necessario, esiste una differenza tra oggetto necessario e realtà contingente, quale è questa riconosciuta come essenza della realtà apparente. da questo primo problema [il rapporto tra necessità e contingenza] scaturisce qui la dimostrazione dell’esistenza di dio.
 
dimostrazione
 
1.] l’apparire non è l’unica realtà.
2.] esiste l’essere necessario, perché l’uomo intuisce che l’essere è e non può non essere [parmenide].
3.] l’apparire non ha la forma della necessità. secondo la metafisica epistemica [secondo una sua determinazione qui posta per la prima volta, accettabile dal senso comune/per senso comune si intende il livello di accettabilità comune in ambito accademico, non il senso comune della vita quotidiana], ciò che non ha la forma della necessità, non ha neppure la sostanza necessaria, e quindi neppure l’esistenza: è essere contingente.
4.] esiste quindi una differenza tra essere necessario [oggetto] e essere contingente [oggetto-natura-universo apparente e uomo-soggetto]. l’episteme deve dimostare che esiste il soggetto necessario [dio].
5.] si dice qui che, come il soggetto-contingente [l’uomo] appartiene all’essere contingente, così un soggetto-necessario [il soggetto-necessario = dio] deve appartenere all’essere necessario.
6.] il punto di congiunzione tra le due realtà [necessaria e contingente], realtivamente al soggetto, è l’uomo [non certo un animale], perché l’uomo intuisce l’essere necessario nel pensiero.
7.] il punto 6.] è dimostrazione del punto 5.], quindi dio esiste.
8.] infatti, …
 
a.] la contingenza non è separata dalla necessità [come dice la teologia, quando si dice ad esempio che l’uomo è anche essere trascendente la natura, anche perchè spirito e anima/qui è sufficiente il pensiero]: nell’uomo, nel suo pensiero della necessità, è posta la necessità.
b.] ne consegue che deve esistere nella necessità la forma del soggetto, perché questa si possa riprodurre nell’uomo, come pensiero [della necessità]: la necessità, calandosi nel pensiero dell’uomo, vi porta la struttura della propria pensabilità.
c.] esiste quindi nella necessità la forma del soggetto. ma non può darsi forma senza sostanza, e sostenza senza esistenza: il soggetto-pensiero che esiste nella necessità è dio.
d.] quindi l’esistenza di dio è la condizione perché l’uomo possa pensare la necessità.
 
nota

questa dimostrazione potrebbe rimadare alla dimostrazione dell’esistenza di dio formulata dal card. ruini, la quale dice che l’esistenza di dio è condizione per la pensabilità dell’universo da parte dell’uomo.