commento ad articolo del corriere della sera "il futuro siamo noi" di lee smolin [pubblicato in data 23/10/2009]
 
1.] questo articolo è di fondamentale importanza. non è possibile riprodurlo in questo sito, per un motivo di diritti di autore. esso dovrebbe essere analizzato dettagliatamente in ogni proposizione.
2.] l’analisi è psicoanalitica, perché individua la scienza moderna come sistema di rimozione della metafisica. la fisica può rimuoverla, perché ha successo sociale: essa, nella misura in cui offre all’uomo le tecnologie [la tecnica], acquisisce autorità sociale presso il pubblico. così nel testo numerose volte si leggono frasi assolutamente ingiustificate, come “questo naturalmente non può avere senso”, cioè la metafisica, la filosofia e la teologia, come già dice hume, per la stessa ragione. la fisica non risponde alla domanda di senso, ma l’uomo non può cercare il senso, perché il senso apre a dio, e l’uomo, per vivere nel peccato, nega dio, perché il peccato lo porta a temere dio, cioè le conseguenza del peccato. per questa ragione la scienza moderna [si specifica sempre “moderna”, perché la vera scienza riconoce la fede] può negare la metafisica, puntando sul suo successo presso il pubblico [a cui la fisica offre il progresso tecnico]. la filosofia, invece, offre “letteratura” [si dice: “facoltà di lettere e filosofia”], il cui significato e portato teorico non è univoco, ma contraddittorio [alcuni filosofi difendono la fede, altri la negano].
3.] in questo scritto viene dimostrato esattamente quanto severino dice della scienza e della filosofia contemporanea.
4.] il fisico, che scrive, evita accuratamente di parlare di “esistenza” e di “essere” [lo fa una sola volta], sostituendo questi termini con la parola “reale”. così dice che il tempo è reale, non dice che il tempo esiste, perchè altrimenti la categoria di esistenza apparirebbe posta "sopra" il tempo, mentre l'autore vuole mettere il tempo sopra di tutto.
5.] quello che lui chiama “tempo” è ciò che severino chiama “divenire”. divenire è termine metafisico, che quindi il fisico non usa. ma egli dice quello che severino attribuisce alla scienza moderna: il fisico pone il tempo [divenire] al di sopra di tutto, e dice che tutto è soggetto al tempo, anche le leggi della natura. con ciò anche contraddicendosi: il tempo è reale, il reale è soggetto al tempo, quindi anche il tempo è soggetto al tempo, quindi anche la legge del tempo non può sussitere/è lo stesso argomento che l’episteme usa contro il concetto che severino attribuisce al divenire, il quale espone se stesso a se stesso. si verifica così quello che dice severino: la scienza [e la filosofia contemporanea] negano gli immutabili [tra cui dio]. questo fisico ora porta al tramonto anche dell’“immutabile” delle leggi della natura, dicendo che il tempo fa divenire anche esse. 
6.] questo si inerisce nel nichilismo e nella tecnica: se le leggi della natura non cambiano, l’uomo rimane mortale e la tecnica [eugenetica] non può mutarlo, invece se le leggi mutano, l’uomo può sperare di divenire immortale, nella dimensione terrena.
7.] il fisico inoltre dice quanto l’episteme aveva già criticato, e attribuito alla fisica. egli dice che “l’universo è per definizione tutto ciò che esiste” [l'ingenuità di questa definizione è dovuta alla necessità di evitare di porre l'essere e il Tutto come contenitori "metafisica", e li si identifica con il cosmo, in modo che niente vada oltre l'osservabile e il mortale]. "tutto ciò che esiste" è invece l’essere, e l’universo è solo una piccola parte dell’essere e del Tutto. quindi la sua definizione è solo un [suo] presupposto: si decide [secondo quanto denunciato da papa benedetto XVI e dal card. ruini: la scienza limita il campo dell’essere, gli orizzonti dell’essere, e lo fa irrazionalmente] di definire e limitare tutto ciò che esite solo all’universo, in particolare a quello osservabile [apparente].  dire "il futuro siamo noi" significa estendere l'uomo al soprannaturale [il "futuro", secondo gesù: mt 12, 32], ma dopo aver contratto questo al naturale.
8.] un argomento di questo fisico è che non esistono infiniti universi perché non può esistere un sottosistema copia di un sistema superiore. questa negazione degli infiniti cosmi è negazione come rimozione della metafisica [applicazione dell'infinito matematico all'universo fisico]. l’argomento è inconsistente, perché …
 
a.] non è detto che l’universo apparente sia il sistema superiore.
b.] inoltre nell’episteme gli infiniti universi non sono stati concepiti come “copie” del cosmo attuale, ma come tanti universi autonomi e indipendenti [associati a struttura unitaria].
9.] questo articolo pone il problema della scientificità della metafisica, in particolare della metafisica epistemica. essa trascedente ciò che appare, perché il pensiero, prima che scientifico [legato a ciò che appare], è metafisico per essenza, cioè legato all’essere, e l’essere/esistenza per definizione non appare. essa appare nello spirito, che attualmente non appare all’uomo [su questo punto occorre paragrafo specifico, perché questo punto incrementa la metafisica epistemica: lo spirito come campo di esperienza fenomenica in cui appare l’essere noumenico].
10.] si confutano ora tre tesi dell’articolo: …
 
a.] il tempo sta sopra tutto, fa divenire tutto, non esistono leggi eterne [rimozione dell'eterno].
b.] non esistono infiniti universi, esiste un solo universo [rimozione dell'infinito].
c.] non ha senso chiedersi che cosa trascende ciò che appare.
 
11.] confutazione: …
 
a.][riguardo al punto a.] di 10.] …] … nell’articolo si dice che tutto ciò che è reale, è l’universo, che sta sotto il tempo, e il tempo lo sottopone a divenire: cambiano anche le leggi della natura. non ha senso e non esiste una legge eterna e immutabile “sopra” il tempo e l’universo. questa tesi è così confutabile. il tempo “esiste” [l’articolo usa il termini “è reale”, non il termine “esiste”]. ciò che esiste primariamente è l’essere, l’esistenza, ciò che necessariamente esiste [la necessità], il quale ha una sua struttura: il tempo appartiene a questa struttura, è cioè subordinato all'essere, e quindi al carattere temporale dell'essere, che è l'eterno. è del tutto naturale che l'eterno stia sopra il tempo [nella metafisica], e quindi porre l'eterno sotto il tempo, per negare l'eterno, è un errore. il tempo non sta sopra di tutto [epi-steme][questo è il ruolo del divenire in severino, nella sua interpretazione del nichilismo/questa confutazione è riferita anche alla concezione neoparmenidista del nichilismo], perchè è un concetto “specifico”, e quindi subordinato all’essere. l’essere inoltre, essendo necessario [l’essere è], è eterno. il concetto di eterno non è fisico, ma metafisico. il fisico che scrive, facendo leva sull’autorità della scienza, inizia il suo articolo parlando di “fisica” e di “astronomia”, evitando di parlare di “metafisica” e di “filosofia”. lo fa perché presso il pubblico oggi conta solo la scienza. il tempo, secondo la concezione metafisica del tempo, che è superiore [gerarchicamente] alla concezione fisica, è una struttura dell’eterno, interna a questo. non esiste quindi conflitto [come dicono e credono severino e la teologia tradizionale] tra eterno e tempo.  
b.][riguardo al punto b.] di 10.] …] … gli universi sono infiniti perché l’universo, prima di essere uno spazio, è un punto, e l’essere è unitario ma anche scoposto in infinite parti [secondo il molteplice], ed è naturale che ad ogni parte corrisponda un cosmo, non come copia [se non della matrice ipostatica del cosmo], ma come cosmo autonomo e indipendente.
c.][riguardo al punto c.] di 10.] …] … questo “non senso” è la rimozione dal pensiero della metafisica e della razionalità che la supporta, la razionalità epistemica.
d.] si può pensare al rapporto tra necessità e creato, e tra eterno e tempo, considerando [secondo un esempio riportato da san pietro in una sua lettera: "per dio un anno è come un giorno"] che tutto il tempo del cosmo apparente, per dio, è come un secondo, in una scala del tempo calibrata per il paradiso. inoltre il tempo di cui è costituito l'eterno è costante, perfetto, assoluto, e ciò che vi è posto non muta. inoltre non muta perchè la sua struttura è posta da ciò che sta al di sopra del tempo, cioè l'essere.
 
12.] infine, si osserva che alla fine dell’articolo, il fisico dice chiaramente le sue intenzioni: “proteggere” le generazioni future [il giovani] da una certa interpretazione del cosmo, perché [come detto nell’episteme] l’uomo si sente smarrito dall’infinito e dall’eterno, mentre nell’episteme infinito [anche dei cosmi] ed eterno non sono più concetti causa di smarrimento [secondo quello che la ricerca epistemica ha definito “fattore leopardi”].
13.] ulteriori determinazioni saranno forse rese disponibili da una rilettura e approfondimento dell’articolo, la cui importanza è fondamentale, come …
 
a.] dimostrazione delle tesi di severino sulla scienza moderna [tempo = divenire] e sul tramonto degli immutabili [qui le leggi della natura].
b.] esemplificazione di rimozione della razionalità filosofica [che parla dell’essere, dello spirito, dell’infinito e dell’eterno] da parte della razionalità scientifica: in questo articolo di passa dall’infinito [dei cosmi] al finito, viene negato il concetto di “esistenza” [si parla di “reale”], non viene citata la metafisica [si parla di fisica e di astronomia], e si fa tramontare il concetto di eterno [si parla di tempo].
c.] infine, il concetto di tempo viene usato nell’esatto senso con cui severino usa il concetto di divenire, proprio attribuendolo alla filosofia contemporanea, alla scienza e alla fisica: come divenire che sta sopra tutto [epi-steme] e che assoggetta a sé tutto ciò che esiste [anche, paradossalmente e contraddittoriamente, l’essere e il divenire/tempo stesso].

14.] in conclusione:

a.] dopo aver detto che tutto ciò che esiste è solo l'universo che appare [il solo universo esistente], ...
b.] ... l'articolo pone al di sopra di esso [al di sopra di questo contenitore che serve a "confinare" il Tutto nell'osservabile] il tempo, allo scopo di far divenire l'universo, cioè tutto ciò che esite.
c.] come si vede, questo articolo esprime il punto di vista della fisica, proprio secondo quanto severino ha detto di essa e della filosofia contemporanea.