proposizioni sulla procreazione nel suo rapporto con la natura e con la cultura: introduzione al principio di apocalisse
1.] si è sentito dire da alcune adolescenti: “figli ? ci mancherebbe”.
2.] si capisce quindi che la procreazione non può più essere considerata oggi un atto naturale.
3.] la donna, infatti, sotto la tentazione del demone, capisce che procreare significa dare/donare la vita.
4.] ciò equivale ad un atto di generosità.
5.] quello che fino ad oggi, la procreazione/la riproduzione, è stato un atto inconscio, e che darwin e freud hanno interpretato come scopo della specie, l’uomo moderno [la donna] capisce invece che esso non è più un fatto naturale, perché la donna può separare la sessualità dalla procreazione, può abortire, sa che avere un figlio significa essere generosa, ed essere generosi oggi non è più un fatto naturale, prima storicamente inconscio, ma è invece un fatto etico, di amore, di carità, di sacrificio, di cultura, di scelta [cioè un fatto "cristiano"].
6.] ne consegue che oggi l’uomo e la donna possono fermare il progetto della creazione, decidendo, per egoismo, di non fare più figli.
7.] questo è quindi un aspetto dell’apocalisse: proseguire nella storia non più per un fatto di natura, ma per una libera scelta di adesione al progetto della creazione.
8.] è apocalisse perché è un trauma: fare un figlio è un atto di [gravosa] responsabilità e di sacrificio, che costa fatica, e richiede maturità e educazione. l’apocalisse è il parto della storia, di una storia che non può più proseguire inconsciamente, ma che può proseguire solo consapevolmente, come libera scelta del sacrificio.