considerazioni sulla sovranità giuridica e sul rapporto tra democrazia e civiltà della tecnica

1.] nella democrazia il cittadino ha la sovranità, e questo è il potere. quindi ciò appare come una cosa buona.
2.] ma dio proibisce il potere dello stato, che è il potere stesso della tecnica [gn 3, 22-24].
3.] quindi il potere, ogni potere, democratico come monarchico, dittatoriale come totalitario, non è cosa buona.
4.] nella democrazia il cittadino ha sovranità, quindi potere, quindi potenza, quindi [non un potere innocuo e innocente, ma] volontà di potenza.    
5.] con essa il cittadino evoca il potere della tecnica.
6.] questo aspetto non è emerso [si crede qui] nel dialogo su diritto e tecnica tra irti e severino: la democrazia evoca la civiltà della tecnica, per l’incremento infinito della potenza del cittadino, chiamata giuridicamente “sovranità”.
7.] quindi questo potere è [da dio] proibito: ciò non appare come sovranità, ma appare se la sovranità viene detta potere e potenza.
8.] il potere temporale sarebbe proibito perché cristo per creare si è servito della tecnica, ma anche si è separato dalla tecnica, e attualmente è separato della tecnica.
9.] l’unico potere giuridico-temporale legittimo è quindi quello che discende da dio, che in questo modo lo rende legittimo.