considerazioni sul concetto tradizionale di sovranità giuridica nel suo rapporto con il concetto neoparmenidistico della tecnica
 
1.] comunemente nella scienza giuridica per sovranità si intende il potere dello stato. la sovranità viene inoltre attribuita al cittadino [“popolo”].
2.] lo stato è impersonale. nella concezione che attribuisce la sovranità allo stato, nella misura in cui si distinguono stato e cittadini, stato e società, la sovranità è attribuita ad un ente impersonale.
3.] ciò può essere associato alla concezione neoparmenidista della tecnica, dove la tecnica è impersonale, e il potere viene attribuito non all’uomo [che pure si serve della tecnica e accresce il suo potere con la tecnica], ma direttamente alla tecnica, ente impersonale.
4.] la sovranità è forma di potere, e di potenza.
5.] sia nella concezione giuridica tradizionale, sia nella concezione neoparmenidista, il potere [la sovranità] viene attrubuito ad un ente impersonale: lo stato e la tecnica.  
6.] sempre nella concezione tradizionale la sovranità viene attribuita anche all’uomo [dice l’art.1 cost. della costituzione della repubblica democratica italiana: “la sovranità appartiene al popolo”]: si ritiene che questo sia il concetto corretto di sovranità e di potere, non però attribuiti al “popolo”, ma al singolo uomo.
7.] ciò si lega alla critica epistemica del concetto neoparmenidista di potere, per la quale il potere è proprietà della persona [dio e l’uomo], e non di un oggetto/ente impersonale [stato o tecnica].
8.] dietro al concetto di “potere impersonale” [dello stato e della tecnica] sta il concetto di potere dell’inconscio [dell’es], e quindi del demone.
9.] in questo senso il potere dello stato e il potere della tecnica sono forme di potere del demone, che controlla l’uomo tramite l’inconscio.
10.] è possibile accogliere un concetto di potere impersonale dell’oggetto: in questo caso, si può parlare non di “potere”, ma di potenza: potenza della “macchina” come sua energia e lavoro [nel senso della scienza della meccanica].
11.] ma, in questo senso, rimane la determinazione nichilistica del diritto e del neoparmenidismo, perché essi parlano di potere della tecnica e dello stato, come se essi [oggetti] avessero un fine. dice infatti severino che la tecnica [e non l’uomo] ha un fine [l’incremento infinito della propria potenza], e inoltre severino aggiunge che l’uomo non controlla la tecnica e il suo potere: è evidente quindi che severino parla di potere della pulsione della tecnica, pulsione che esce dall’uomo, che ha un fine come se fosse potere personale, e quindi è potere del demone, ente “personale”.
12.] la razionalità epistemica intuisce che il neoparmenidismo è un sapere “demonico”.