proposizioni su alcuni aspetti del regno del male/il significato del demone per l’uomo
proposizioni su alcuni aspetti del regno del male
 
1.] quando le nazioni/gli stati identificano un nemico comune, come macro-nemico esterno ad essi [il macro-organo demone e la civiltà dei demoni, cioè gli “extra-terrestri”], esse possono unificarsi nello stato universale [che non è un super-stato], perché cessano quelle divisioni tra esse, caratterizzate dalla proiezione reciproca del demone su ciascuna.
2.] in questo caso il demone è portato fuori dell’uomo, e quindi la società statale si costituisce come stato di diritto [unificato-planetario][stato in senso tradizionale, simbolo della tecnica].
3.] rimosso il nemico esterno, invece, la civiltà dei demoni entra nella società, e si verificano due effetti:
 
a.] la divisione/guerra/competizione tra le nazioni.
b.] il passaggio in ciascuna di esse dallo stato di diritto alla civiltà della tecnica [giustecnicismo][stato come concetto della tecnica, o tecnica].
 
4.] questo passaggio le unifica, per cui …
 
a.] … mentre a livello politico le nazioni sono divise [perché il macro-demone proietta su ciascuna se stesso come il nemico],
b.] avviene nel contempo la costituzione informale del super-stato di cui parla severno: la Tecnica o civiltà della tecnica [paradiso e inferno della tecnica], perché la società dei demoni interferisce con la società degli uomini, spersonalizzando gli uomini [secondo la tecnica].
 
5.] come avviene questo passaggio ? si ritiene, con il concetto di efficienza.
6.] l’efficienza, nelle imprese private e nell’amministrazione pubblica dello stato, è la ragione/motivo attraverso cui la tecnica pervade ogni aspetto della vita umana [in negativo].
7.] nella tecnica il demone si proietta [come nei robot giapponesi], e così esce dall’uomo [mt 12, 43; lc 8, 33] e la sua angoscia [lc 8, 31] si placa.
8.] l’uomo, per avere la rassicurazione della tecnica, portatrice di salvezza in luogo di cristo, è disposto a farsi dominare dalla tecnica.
9.] anche i cristiani possono assecondare il dominio della tecnica, quando …
 
a.] non vedono l’opposizione idolatrica della tecnica a cristo e la sua sostituzione ad esso,
b.] quando non interpretano correttamente cristo [che è la vera tecnica]
c.] e quando pensano che sia dovere dell’uomo prolungare la sua esistenza nella dimensione terrena, interpretando il progresso come volere di dio insito nel suo progetto di salvezza [anziché come mero strumento finalizzato a rendere la vita più comoda e serena].
 
il significato del demone per l’uomo
 
1.] l’uomo non dovrebbe avere nemici [gd 9].
2.] è tuttavia lecito considerare il demone come “nemico” [così lo chiama dio, in mt 13, 28], inteso come tentatore [mt 4, 3].
3.] la filosofia epistemica è l’unica filosofia che riconosce al demone un ruolo nell’ambito della storia e della filosofia della storia. nelle alte filosofie il demone è interpretato solo come agente nella vita privata delle persone. per questo la filosofia epistemica esprime la corretta esegesi del libro dell’apocalisse.
4.] il demone non impoverisce l’uomo, ma solo lo porta ad essere effettivamente essere “inerziale”, condizione a partire da cui l’uomo può più autenticamente assimilarsi, liberamente e volontariamente, allo stato [natura/condizione] creatore di dio-creatore, con il comportamento etico. il demone fa cadere l’uomo nel peccato, cioè semplicemente porta l’uomo a vivere nella dimensione terrena come in paradiso. questo comportamento deve necessariamente escludere dio [che allora diviene, al di fuori dell’ateismo consapevole, un non corretto concetto di dio/ateismo inconsapevole], perché l’idea corretta di dio fa temere il peccato, e l’uomo che, sotto il condizionamento [tentazione] del demone, vive come in paradiso, per questo commette peccato.
5.] il peccato è ogni atto [inerziale] che, anticipando il paradiso nella dimesione terrena, rende l’uomo simile al dio non creatore [dio inerziale/pagano], e quindi dissimile dal dio creatore [sacrificale/cristiano], che unicamente ha posto/creato l’uomo, a cui unicamente l’uomo deve assimilarsi, con il sacrificio etico.
6.] il demone è “protagonista” della storia, tanto più è grande il peccato dell’uomo, che diventa “sistema” [nelle “strutture di peccato”, secondo giovanni paolo II], insieme al peccato degli altri uomini, per cui tanto più grande è così l’opportunità di assimilarsi a dio, e quindi la “prova” e la libertà insita in questa prova. perciò [si dice comunemente], dal peccato viene il bene, perché più l’uomo ha peccato, maggiore è la volontà e la libertà che egli può esprimere nella sua assimilazione a dio come liberazione dal peccato [ad esempio, di accidia/pigrizia: inerzia al non operare il bene].
7.] un aspetto del rapporto tra uomo e demone è la nostalgia dell’uomo per il demone [per la sua condizione angelica], unita alla pietà, che pare anche gesù condivida [lc 8, 32]. nell’uomo, anche questa separazione, del proprio destino dal destino del demone, separazione che è anche scissione del sé da se stesso, rientra nella “prova” etica. metaforicamente, si può dire che l’etica e la religione sono una “spada che spacca” l’uomo. ciò creerebbe nell’uomo dolore [mt 16, 24-25]. l’uomo vuole evitare il dolore, e per questo vive nel peccato:
 
a.] la virtù come opera richiede uno sforzo di volontà e di costanza.
b.] la virtù per evitare l’atto del peccato comporta la “lotta” col demone, che tende ad alienare il soggetto nel suo inconscio, se il soggetto cerca di non cadere nel peccato.