proposizioni sulla concezione occidentale del passato storico
 
1.] dal punto di vista psichiatrico, sembra che quando l’uomo utilizza il tempo verbale “passato” [“ero”, “facevo”, “andavo”, “andai”], si colloca come in paradiso, e vive il passato come dimensione terrena, da cui così ci si è distaccati, risorgendo proiettamente.
2.] questo effetto è prodotto dai libri di storia: chi li legge non si pone solo nel presente rispetto al passato, ma nel soprannaturale post-mortale rispetto al naturale-mortale.
3.] alcuni termini hanno senso solo dal punto di vista del nichilismo:
 
a.] un tradizionalista e un conservatore non dice di essere tale, ma dice che i suoi valori sono adatti alla dimensione terrena e in essa immutabili.
b.] invece il progressista dice di se stesso di essere progressista, e chiama il primo, tradizionalista e conservatore, con senso valoriale negativo.
c.] il progressista usa il tempo passato, e i termini progressista, da un lato, e tradizionalista, conservatore e reazionario, dall’altro, allo scopo di trapassare nell’al di là, dove l’uomo sta al di là del bene e del male [progresso], identificando l’al di qua con i termini tradizionalista, conservatore e reazionario, affermando che questi non sono attuali, cioè hanno valori inattuali [il paradiso opera la trasmutazione del valori].
 
4.] così a scuola, dove il discente impara a divenire “uomo moderno”, distante e separato dal passato, cioè già trapassato nell’al di là e quindi immortale.
5.] l’emergenza educativa nasce dal conflitto psichico tra una struttura mentale naturale di uomo mortale soggetto all’etica, e una educazione [che è strutturale diseducazione], o meglio formazione, che insegna che non esistono più i valori [del passato, perché solo il passato ha valori, essendo i valori del futuro “simulati”]. la mente sa che esistono i valori, e quindi si genera un conflitto psichico.  
6.] il passato è la dimensione terrena mortale dell’uomo, attuale per l’uomo.
7.] il futuro e la proiezione nel futuro [aspetti del nichilismo] simulano il trapasso nell’al di là e nel cielo, e quindi il futurismo è alienante per l’uomo.
8.] il presente è scisso tra passato e futuro: si guarda al passato per distinguersi e distanziarsi da esso e per proiettarsi nel futuro: così l’uomo, già trapassato e risorto [2 tm 2, 18] rispetto al passato [che è la dimensione terrena attuale], supera la nausea del senso di morte, sognando di essere già risorto, e rimuovendo il passato, la morte e i valori etici.