proposizioni sul concetto di kenosis
1.] il concetto di kenosis è stato storicamente definito secondo il nichilismo teologico. per esso l'incarnazione di gesù ha comportato in qualche modo il divenire dio.
2.] l’antropologia cristologica epistemica è soggetta a protocollo omega. in questo paragrafo non si espone la concezione epistemica della natura umana di cristo.
3.] qui ci si limita a osservare che il cristo eterno [gv 17, 5] non si è svuotato per assumere forma umana.
4.] dio e cristo hanno la proprità dell’ubiquità. questa proprietà è stata spiegata come scomposizione di dio nel campo dei molti dei.
5.] corrispondentemente, cristo non ha lasciato l’eternità per assumere il carattere di finitezza dell’essere umano. ciò che si è incarnato in gesù è solo una ubiquità di dio. inoltre questa ubiquità è stata forse aggiunta, cioè è stata creata. anche gesù [il corpo di gesù] è stato creato dal nulla, perché il cristo “generato e non creato” sarebbe quello eterno e non quello incarnatosi. gesù è uno solo, e il gesù eterno si è incarnato nel corpo del gesù terreno, corpo [non anima] creato dal nulla, come nella generazione di ogni corpo creaturale umano. nell'uomo creaturale invece viene creata anche l'anima.
6.] il nichilismo teologico invece sembra distinguere le due nature di cristo come se fossero due anime differenti. questo spiega la posizione della teologia tradizionale verso il monotelismo. essa pensa che la volontà sia carattere della natura, per cui cristo, avendo due nature, avrebbe due volontà. invece secondo la ricerca epistemica [che quindi esporrebbe una forma di monotelismo riformato], la volontà è proprietà della persona, cioè dell'identità, per cui cristo, avendo una sola persona, avrebbe una sola volontà, come ha una sola anima e una sola auto-coscienza [essendo gesù uno solo, sia in cielo che in terra].   

7.] come l’eterno è costituito da molti tempi, non dovrebbe essere stato usato da cristo un tempo specifico per incarnarsi, quasi interrompendo la continuità di dio eterno, scendendo sulla terra, perché, come dice la teoria della relatività [riportata anche in una lettera di san pietro nella bibbia: “per dio mille anni sono come un solo giorno”], ogni tempo contiene molti tempi, per cui il tempo di gesù non è sequenziale al tempo di dio, ma simultaneo [interno] ad esso, sia per l’ubiquità, sia per la temporalità.
8.] il nichilismo teologico distingue il “dio della fede” [gesù terreno] dal “dio dei filosofi” [cristo eterno], opponendo il primo [detto amore] al secondo [che è ragione e logos creatore].