critica dell'evoluzionismo nella sua concezione della scienza moderna
 
1.] il concetto di evoluzione è vero perché è un autoconcetto [l’autoconcetto è il concetto puro, la cui verità è costituita, ad esempio, dal suo uso per la realtà]. dalla sua verità intrinseca l’uomo [lo scienziato, il biologo, l’ideologo] ricava che l’evoluzione riguarda il contesto umano [la biologia dell’uomo e la società] e il contesto cosmico. questi ambiti di applicazione sono invece un errore, costituiscono il frutto di una suggestione mentale causata dal male e dal peccato, operanti una simulazione della salvezza [in questo caso il concetto di evoluzione è utilizzato al posto del concetto di salvezza].
2.] come gli animali si nutrono di altri animali, e li aggrediscono, l’uomo ha utilizzato il concetto di evoluzione, nella forma della selezione, per giustificare [ideologicamente] l’aggressività individuale e sociale, alla quale invece l’uomo può liberamente rinunciare con un una libera scelta e decisione. la solidarietà viene interpretata anch’essa in termini di evoluzione [per fare dell’evoluzione un concetto onnicomprensivo]: si è solidali non per bontà, altruismo, santità, amore, ma per la maggiore conservazione della specie, intesa come il fine della vita. è evidente la strumentalità ideologica di questo concetto onnicomprensivo di evoluzione, e l’interferenza del nichilismo sulla sua costruzione. il nichilismo agisce a livello intellettivo con costruzioni fantastiche. l’uomo è anche spirito, e il concetto che spiega lo spirito è l’emanazione, concetto non cosmologico, ma ontologico. l’emanazione guida l’evoluzione [finalisticamente], come l’essere plasma il cosmo. quindi la solidarietà [come la mente e la psiche] sono proprietà dell’anima e dello spirito, non della materia e dell’evoluzione. 
3.] come esiste una verità intrinseca nel concetto di evoluzione [la quale vale anche per dio], così esiste una verità intrinseca nell’ambito della sua applicazione ai contesti, attuali, cosmico e umano: in una dimensione parallela e trascendente a quella terrena, cioè nel soprannaturale non apparente, a livello del creato e dell’increato, esiste l’evoluzione, come quella di cui parlano i biologi e gli astronomi, che sta ricostruendo il corpo di dio tramite l’uomo e il cosmo di dio tramite il cosmo creato. ciò coinvolge solo gli uomini che nella dimensione terrena sono eticamente virtuosi secondo lo spirito [i precetti cristiani]. questo spiega l’espressione per la quale si dice che l’uomo deve “aggiungere” all’evoluzione naturale e tecnica un “supplemento di anima e di amore”. 
4.] il pensiero umano, su interferenza del nichilismo, ha invece proiettato questa evoluzione, parallela alla dimensione terrena, nella dimensione terrena, incorporando in tale concezione il male e il peccato, che hanno natura edipica rivolta contro dio e contro l’uomo, allo scopo di giustificarli come fenomeni naturali, spontanei e quindi “buoni”.
5.] dal punto di vista biologico e metafisico, tutte le forme viventi hanno lo stesso aspetto, e questo fa capire che esiste un ordine finalistico nell’evoluzione [o anche meccanicistico, come ordinato e orientato dalla necessità], che porta la vita a essere simile a dio, cioè ad avere una struttura trinitaria:
 
a.] ogni forma di vita è caratterizzata dal DNA.
b.] la vita ha una natura cellulare di tipo trinitario: nucleo, corpo della cellula [citoplasma] e sintesi tra nucleo e citoplasma [la cellula considerata come unità].
c.] gli animali hanno una testa [come il nucleo della cellula], un corpo [come il citoplasma] e la sintesi tra testa e corpo [il corpo nella sua unità].
 
6.] il creato è tratto dal caos. il caso, quindi, può interferire con la vita generando le malattie.
7.] l’uomo è a immagine di dio, gli animali sono a immagine degli angeli, i quali sono a immagine dello spirito santo.
8.] tutto ciò mostra che esiste l’ordine nella vita. il caos e il caso non possono generare le forme [forma in senso aristotelico].
9.] gli animali si uccidono tra loro non per la selezione, ma perché il male ha inciso sulla struttura biologica e psicologica del corpo degli animali, trasformandoli in carnivori. ciò agisce nell’uomo, socialmente, come sopraffazione dei “deboli” da parte dei “forti”.
10.] gesù si appella alla libertà umana [“per voi non sia così”], perché con la libertà l’uomo può liberarsi dall’istinto animale ed essere generoso, non per la sopravvivenza della specie, ma in obbedienza morale a dio, perché dio ha creato per amore, secondo non la materia [che obbedisce allo spirito], ma lo spirito.
11.] concetti come caso, selezione, adattamento, sopravvivenza della specie, evoluzione, ecc., … hanno una parte di verità, ma l’uomo ha una verità più profonda, di tipo metafisico, che riguarda l’essere e lo spirito, per cui questi concetti, che concorrono a costruire un quadro ideologico fantasioso e coerente, appartengono al mondo animale, nel quale il male e il peccato hanno inciso a livello di struttura biologica e psicologica. il nichilismo porta i biologici a interpretare l’uomo nei termini di questi concetti, per separare l’uomo da dio [col concetto di caso] e giustificare il male sociale [col concetto di selezione], facendo della solidarietà non un libero merito virtuoso, ma anche di essa una categoria di comportamento istintivo e animalesco. l’“animale”, a cui si vuole ridurre l’uomo, è il demone.
12.] mentre nella dimensione soprannaturale, che codifica quella terrena, avviene realmente l’evoluzione, che è sempre e solo positiva e progressiva, nel contesto propriamente umano [dimensione terrena] non esiste l’evoluzione, perché ad esempio esiste anche il caos [caso] e il regresso, ma questi non sono evoluzione [lo divengono perché letti/codificati nel soprannaturale evolutivo progressivo]. tutti i dati della biologia sono letti secondo un paradigma errato [quello evolutivo], mentre la realtà terrena e cosmica è statica, e si compie non con un intervento umano di tipo tecnologico-accelerativo sull’evoluzione [processo paradossale, che dimostra l’inesistenza dell’evoluzione stessa], ma con il comportamento etico, per la costruzione del regno di dio in terra.
13.] le categorie con cui gli scienziati leggono i fenomeni biologici [l’evoluzionismo applicato alla dimensione terrena] sono a carattere nichilistico e puramente ideologico. i limiti del creazionismo consistono nel fatto che esso svaluta l’evoluzione, non ne riesce a cogliere l’autoconcetto, e quindi trascura il fatto che l’evoluzione esiste. ma essa esiste nel mondo soprannaturale, e qui sta ricostruendo dio [e il paradiso] con l’uomo [e con il cosmo] creati, ma solo con gli uomini che sono salvati perché etici. perché l’uomo possa evolvere con dio, deve vivere secondo l’etica naturale-cristiana.
14.] il dibattito sul rapporto tra creazionismo e evoluzionismo è dovuto al fatto che il creazionismo usa correttamente i dati della biologia per dimostrare l’esistenza di dio. questo fatto, che costituisce un improprio salto dalla scienza alla metafisica, è troppo “forte” per quel mondo della scienza che fa proprio l’evoluzionsimo, il quale vuole essere ateo e agnostico e perciò rifiuta il creazionismo. la critica di mancanza di scientificità al creazionismo è corretta, perché il finalismo appartiene alla metafisica e non alla scienza. la scienza può solo vedere che esiste l’ordine, ma non può spiegarlo [forse neppure il concetto di ordine appartiene alla scienza]. d’altra parte, la metafisica non è letteratura, ma è scienza, sebbene in forma diversa dalla scienza comunemente intesa [la metafisica è scienza in senso epistemico].
15.] i due concetti fondamentali dell’evoluzionismo, a cui il mondo scientifico non può rinunciare, sono il caso e la selezione:
 
a.] il caso consente di negare dio. se l’uomo è prodotto dal caso, non è a immagine di dio, è un caso che possa pensare dio, per cui tutto il processo della salvezza avviene a caso, non ha senso, quindi è errore. nell’episteme invece la forma non può derivare dal caso, ma forse la forma è concetto metafisico, e non scientifico.
b.] la selezione giustifica l’omicidio e quindi quella distruzione tecnologica degli embrioni umani che serve per la ricerca scientifica: i forti sopprimono i deboli per la sopravvivenza della specie umana [giustificazione ideologica]. ciò anche secondo “verità” e “giustizia”: la selezione come legge morale, per cui viene attenuato il senso di colpa per l’omicidio. l’omicidio invece non avviene per la selezione [come dimostra l’omicidio, ad esempio, in famiglia, compromettente la riproduzione], ma per il peccato umano.
 
16.] la chiesa alcuni anni fa ha accolto la teoria dell’evoluzione, non secondo la sua verità [valida per la dimensione soprannaturale], ma perché suggestionata dall’autoconcetto dell’evoluzione, per il quale essa è vera. ciò che è errore nella scienza moderna è l’ambito di applicazione dell’evoluzione [la dimensione terrena], e i concetti di caso e di selezione, che non valgono per l’uomo.
17.] si è detto che l’ordine è forse concetto metafisico, per cui il creazionismo non è scientifico. anche il caso è concetto metafisico. quando il sapere scientifico raggiunge il suo limite, spetta alla metafisica completare il ragionamento, riconoscendo che l’uomo è anima e spirito, i quali sono derivati dall’emanazione, non dall’evoluzione. a questo punto la metafisica introduce il concetto di necessità [la forma non è realizzata da dio, ma è determinata dall’essere]. la sua rimozione porta, invece, gli scienziati a sostituire il concetto di necessità con quello di caso [metafisico], dove il concetto di caso corrisponde a una rimozione della necessità e del pensiero metafisico [cioè dell’essere, la cui necessità vincolerebbe l’uomo].
18.] il pensiero della scienza moderna è un pensiero inconscio guidato nelle sue interpretazioni dall’interimpianto ferenza del nichilismo sull’intelletto. il pensiero nichilistico tende a leggere la realtà secondo concetti fantastici. costruzioni fantastiche sono ad esempio il freudismo, il darwinismo e il neoparmenidismo. così ad esempio [per mostrare come agisce il nichilismo nel pensiero, creando percezioni fantastiche e contraddittorie nei concetti]:
 
a.] il comportamento di gesù, che dice “amate i vostri fratelli e i vostri nemici”, secondo la teoria dell’evoluzione verrebbe interpretato come un precetto finalizzato alla maggiore conservazione della specie.
b.] la crocifissione di gesù [che il cristianesimo interpreta come salvezza del mondo] sarà interpretata come un processo di selezione naturale, per il quale il popolo romano e ebreo [i forti] eliminano un debole [gesù], per impedire ad esempio che un debole [gesù] possa riprodursi [ma gesù non vuole riprodursi, perché dice di essere come un “eunuco” come sacerdote], allo scopo di consentire che possa riprodursi una personalità “più forte” di quella dell’uomo gesù [sublimato], per il maggiore adattamento della specie umana.
 
19.] come si vede, l’evoluzionsimo darwiniano opera una distorsione speculativa, con effetti negativi [impoverimento] dal punto di vista concettuale e culturale.
20.] per mostrare i limiti teorici dell’evoluzionismo e la sua inconciliabilità con il cristianesimo [dovuta non al concetto/autoconcetto di evoluzione, ma al suo ambito di applicazione, terreno], si riportano questi tre passi biblici [i quali negano la validità del darwinismo per la fede]:
 
a.] “difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli” [mt 19, 23].
b.] “vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli” [mt 19, 12].
c.] “stolto [dice dio al ricco], questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. e quello che hai preparato di chi sarà ? così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a dio” [lc 12, 20-21].
 
21.] secondo la teoria darwiniana dell’evoluzione, scopo della vita [uno scopo evidentemente senza senso] è riprodursi per garantire la sopravvivenza della specie [come se la specie fosse una “persona” – è il demone inconscio – che richiede il sacrificio dei singoli individui per la propria propagazione][la vita per la vita, la vita chiusa in se stessa]. il ricco è, secondo questa teoria, colui che meglio può realizzare l’obiettivo della propria riproduzione e propagazione. inoltre, ad esempio, un sacerdote, in quanto non si riproduce, o è malato [sublimato] oppure [secondo questa teoria], in quanto solidale, garantisce in altro modo la sopravvivenza della specie. la specie quindi evolve o eliminando i deboli [per la selezione] o facendo sopravvivere i deboli, che sono comunque “vita” e quindi specie. questa è l’ambiguità di una teoria, quella del darwinismo, che cerca di legittimarsi sostituendo al razzismo biologico il solidalismo cristiano, anch’esso interpretato con categorie biologico-evoluzionistiche. in ogni modo la selezione consente di legittimare comunque un omicidio che sia accettato socialmente [come la distruzione degli embrioni per la ricerca scientifica], quindi l’ambiguità dell’evoluzionismo darwiniano è oggettiva. nei passi biblici sopra esposti, dio condanna esplicitamente il ricco, perché [dice gesù] lo scopo della vita non è la riproduzione [la vita stessa, la specie], ma l’incontro del singolo con dio, per cui la vita non è caso, ma libera creazione [da parte di dio] e necessità della forma [secondo l’essere]. se dio può interrompere la vita del ricco, è evidente che l’interpretazione darwiniana della ricchezza [vista come maggiore possibilità di riprodursi e quindi di sopravvivere alla selezione] non è verità [naturale], ma è nichilismo finalizzato a giustifiare l’egoismo immorale. inoltre viene qui confutata anche l’evoluzione, perché luogo di progresso temporale che viene interrotto artificiosamente da dio [agente esterno]. dio opera la vera selezione [secondo l’episteme] tra gli uomini per il paradiso, favorendo ad esempio i poveri e gli umili [cioè coloro che secondo il darwinismo avrebbero minori probabilità di sopravvivenza]. la teoria di darwin, che assimila l’uomo a un animale, è essa stessa teoria “di un animale”, cioè del nichilismo [il demone], che suggerisce all’uomo concezioni speculative di interpretazione della realtà contrarie alla fede e favorenti il peccato. l’esempio del sacerdote, che si fa eunuco per il regno dei cieli, dimostra che scopo della vita non è la riproduzione e propria propagazione, per una conservazione della specie, ma [ad esempio] servire dio secondo lo spirito per essere salvati e poter incontrare dio dopo la morte. il darwinismo è una declinazione speculativa del male, che suggestiona l’uomo intellettivamente in base alla verità intrinseca dell’autoconcetto di evoluzione.
22.] anche la teoria dell’evoluzione di teilhard de chardin è nichilistica, perché nel suo tentativo di unire evoluzionismo e fede cristiana [come fa l’episteme][anche il teilhardismo proietta l’evoluzione soprannaturale nella dimensione terrena, nella quale non esiste in realtà l’evoluzione], sembra poter legittimare la tecnica come intervento evolutivo che possa giustificare alcuni aspetti della ricerca scientifica, oltre che la costruzione della civiltà della tecnica come riproduzione in terra di una paradiso [tecnocrazia][mt 11, 12], che non rispetta la libertà umana, la quale vuole essere anche libertà dalla tecnica, dalla sua oppressione e dalla sua presenza invasiva e ossessiva. l’espressione “arricchire davanti a dio” [lc 12, 21] può significare che esiste realmente l’evoluzione [secondo l’interpretazione epistemica], la quale si compie in dio attualmente [“evolvere davati a dio, con dio e in dio”], e accoglie, per la loro salvezza dopo la morte, gli uomini di buona volontà, cioè quelli che amano la vita in ogni sua espressione, anche debole e malata.

nota
 
si osserva che la teologia cristiana tradizionale non ha gli strumenti concettuali adeguati per contrastare l’evoluzionismo. essa adotta lo schema tripartito [dio, uomo e mondo creato], per cui, posto che l’evoluzione è vera perché è un autoconcetto [innegabile], il mondo [identificato con l’universo apparente, o con gli infiniti universi dello stesso livello] rimane l’unico ambito di applicazione dell’evoluzione, per cui anche l’uomo, inserito nel mondo, diviene soggetto all’evoluzione. invece l’episteme, adottando lo schema quadripartito, e quindi distinguendo tra mondo eterno e mondo creato, e, all’interno di questo ultimo, tra mondo creato non apparente e mondo creato apparente, può riconoscere la validità dell’evoluzione, spostando il suo ambito di applicazione dal mondo umano al mondo soprannaturale, e quindi anche a dio, e con ciò l’episteme può negare che il mondo umano sia soggetto all’evoluzione, senza con ciò negare l’evoluzione.

intergrazioni

24.] il caso nell'evoluzione serve alla scienza non solo per negare il rapporto tra dio e l'uomo, ma anche perchè solo se l'evoluzione è casuale, si rende forse possibile [come dice severino] un intervento tecnico dell'uomo sull'evoluzione, non solo per guarire dalla malattie, ma anche per ottenere all'uomo l'immortalità in terra, la sua super-omicità, la salvezza e la divinizzazione umane, tecnicamente, senza cioè dio e anche al posto di dio.
25.] l'intervento tecnico umano sull'evoluzione è simulazione anticipativa del progresso tecnico dell'apocatastasi, che traforma l'anima risorta in anima compatibile con dio e con il paradiso. in parte ciò avviene già ora, parallelamente alla dimensione terrena attuale, con la creazione evolutiva, in dio [mutazione genetica di dio], delle basi cibernetico-bioniche del futuro [in paradiso] im-pianto dell'anima umana salvata in dio e in paradiso. la disumanizzazione insita nella sperimentazione genetica consiste nel fatto che questo intervento tecnico lo subiscono anche i dannati [inerzialmente] nell'inferno, e ciò spiega perchè la tecnica, nella civiltà della tecnica, sia anche angosciante e disumanizzate, come anticipazione dell'infernalizzazione futura dei dannati.