proposizioni sul significato dell’incarnazione
1.] questi contenuti sono già stati esposti in paragrafi precedenti.
2.] il creato e gli uomini sono stati creati esternamente a dio e al paradiso [che è una struttura tecnica, “casa” di dio, come l’inferno/l’inferno non è stato creato per i dannati, ma è una struttura tecnica per l’incarnazione di dio].
3.] si distingue il concetto di incarnazione eterna strutturale di dio dal concetto di incarnazione storica contingente di dio, detto “gesù cristo”. il nome “gesù cristo” si limita a definire il dio storico apparso sulla terra/la definizione scientifica della seconda persona della trinità divina è “episteme”, cioè il tutto/Intero nella forma del soggetto, e per questo il soggetto-episteme è l’apparato conoscitivo di dio [il figlio come "cervello" del padre], di cui lo spirito santo è appendice di completamento.
4.] qui si descrive [se ne dà la spiegazione teorica] l’essenza dell’incarnazione storica contingente di gesù cristo.
5.] creato esternamente a dio, l’uomo non è salvabile da dio, per il principio di identità [quello logico, a cui si affianca il principio di non contraddizione, principii a cui dio è subordinato], per il quale l’uomo differisce da dio.
6.] dio, nella forma del figlio [matrice degli uomini], deve quindi identificarsi all’uomo anche nelle esatte coordinate spazio-temporali nelle quali, esternamente a dio, è creato l’uomo [la dimensione terrena]. questo per introdurre in dio, a livello celeste, la matrice spazio-temporale dell’uomo-creatura, e così creare/generare in dio una base organica per la futura [dopo l’apocatastasi] inabitazione dell’uomo in dio. si aggiunge: forse anche perché, creato l’uomo sulla terra, deve essere possibile la ricreazione della terra in paradiso, ciò che può essere fatto solo se dio “assume” la dimensione terrena in se stesso, e così può “portarla”/tradurla in paradiso [il processo di traduzione è in atto, e viene detto “evoluzione”, secondo uno dei concetti di evoluzione], come mutazione genetica di dio nel dio-con-l’uomo.
7.] quindi: l’uomo sarà inabitabile in dio, solo se dio si identifica alla condizione umana terrena, perché, nel passaggio dell’uomo dalla terra al cielo, per il principio di identità sia rispettata per l’uomo la “continuità”, anche organica, terra-cielo. si aggiunge che, perchè l'uomo possa stare in dio, dio deve essere come l'uomo, ciò geneticamente [la tradizione cristiana dice infatti: "dio si è fatto come l'uomo perchè l'uomo sia fatto come dio"].
8.] perché ciò si realizzi, dio deve unire/fondere [in senso genetico-biologico] il proprio DNA con un DNA dell’uomo, che è quello del soggetto storico di nome “maria”. perché questo avvenga, questo DNA umano-terreno di impianto deve essere preparato geneticamente, ovvero essere reso [come si dice] “immacolato”, sottratto cioè alla struttura genetica del peccato originale [altrimenti l'informazione genetica di gesù non può unirsi con l'informazione genetica dell'essere umano-maria]. a questo scopo il soggetto storico di nome “maria” viene sottratto, dal concepimento, alla stuttura genetica del peccato originale. ciò viene detto nel dogma dell’“immacolata concezione”, la quale è la preparazione genetica, nel DNA di maria, della base d’impianto della stele spirituale contenente l’informazione genetica di gesù. [ciò che la teologia tradizionale dice in forma di segno e di simbolo, corrisponde ad una spiegazione scientifica-razionale di tipo tecnologico e biologico].  
9.] fusi i due DNA, di gesù e di maria [quest’ultimo è il DNA dell’uomo terreno], ora dio può assumere/riprodurre/ricreare in cielo l’informazione carnale-terrena, con la quale si è così identificato [sia genetica sia spazio-temporale], e così creare in cielo la base genetica per l’inabitazione futura [dopo l’apocatastasi] in dio delle anime paradisiache celesti beate, che nella dimensione terrena sono uomini.
10.] senza l’incarnazione di gesù in maria [cioè l’incarnazione storica del verbo], l’uomo, una volta creato, non potrebbe essere salvato e portato in paradiso, e dio avrebbe creato l’uomo per una necessaria destinazione infernale, indipendentemente dal comportamento etico. la salvezza dell'uomo è quindi un processo complesso, che unisce all'etica la tecnica, tecnica operata da dio, come l'incarnazione e i sacramenti.