similarità e differenze tra l'episteme e il platonismo
1.] il platonismo, nell’interpretazione epistemica, è il sistema filosofico più completo.
2.] a differenza del plotinismo, esso è statico.
3.] l’integrazione, operata dall’episteme, tra platonismo e plotinismo, rende dinamico il platonismo.
4.] uno degli aspetti più importanti del platonismo è la differenza tra uno e demiurgo. sebbene platone definisca l’uno con il termine di “bene”, in platone l’uno è certamente un concetto matematico, dati gli influssi pitagorici.
5.] in platone il concetto di demiurgo è caratterizzato edipicamente, nel senso che il conflitto inconscio tra uomo e dio porta platone a non dare la giusta importanza a dio. a platone non interessa tanto il rapporto tra uomo e demiurgo. platone pone l’uomo in contemplazione dell’uno-bene, insieme al demiurgo, che, anch’esso, contempla l’uno e le idee.  
6.] il concetto platonico di demiurgo è a valenza edipica, perché platone “scavalca” il demiurgo, lo pone subordinato alle idee e all’idea “suprema” dell’uno-bene. il concetto di demiurgo è cioè soggetto, in platone, a “diminuzione”, impreciso, vago, introdotto solo per spiegare il creato e non perché l’uomo possa appagare il suoi bisogni in relazione ad esso. per questo si può dire che il dio di platone è piuttosto “demiurgo” che “dio”, e si può parlare di “ateismo” di platone come rimozione di dio. la religione è finalizzata alla realizzazione del rapporto tra uomo e stato, piuttosto che essere considerata come vera religione per la risoluzione dei rapporti edipici [amore e odio] tra l’uomo e la divinità. questa risoluzione è l’essenza della religione, non considerata da platone, il cui concetto di religione non è salvifico, ma strumentale in senso politico. per questo la religione greca pagana tradizionale, superata da socrate, è, nella sua tradizionalità in quanto religione “pia”, più vera religione, in senso cristiano, della religione, disincantata e strumentale, introdotta da platone.
7.] il plotinismo opera un fraintendimento del platonismo, che ha ostacolato la sintesi tra i due sistemi. plotino identifica dio con l’uno, non nel senso di far partire le emanazioni dall’uno, dal demiurgo di platone, ma invece facendole partire dall’uno-bene di platone, identificato ora con la divinità, e così sovrapponendo queste emanazioni a tutto il mondo eterno di platone, e così identificando le idee con le ipostasi.   
8.] l’episteme invece opera una sintesi, cristiana, tra platonismo e plotinismo, facendo partire le emanazioni dall’uno, dal demiurgo, così precisandone il concetto in senso cristiano: ora dio non viene più chiamato “uno” o “demiurgo”, ma “dio”, dandosi il compiuto e scientifico concetto di divinità, come secondo il cristianesimo.
9.] in questo modo, tutto il sistema [mondo] di platone, dall’uno-matematico al demiurgo, attraverso le idee, viene valorizzato come mondo eterno, esterno a dio, che serve per dare fondamento scientifico alla “stabilità” di dio, e il concetto di demiurgo si precisa e si complessifica, divenendo esso l’uno di plotino, da cui partono quelle emanazioni che sono nell'episteme interpretate come trinitarizzazione di dio. il bene di platone, che in platone “scavalca” il demiurgo, viene interpretato epistemicamente come cristo-episteme, che copre l’Intero dell’essere e quindi anche, come parte di dio, “scavalca dio” [il "super-dio" del neoparmenidismo], perché, pur essendo il padre più grande del figlio, il corpo del padre sarebbe immenso in quanto è costruito sul corpo del figlio.
10.] ora dio e la religione hanno il loro senso proprio, come già in plotino, essendo i riferimenti centrali dell’uomo. la differenza tra plotinismo e cristianesimo sta nell’edipicità del rapporto tra uomo e dio:
 
a.] nel plotinismo, l’uomo si rapporta a dio come in paradiso, con una contemplazione diretta.
b.] nel cristianesimo, l’uomo ha natura peccaminosa, e vive nella dimensione terrena, e quindi deve rapportarsi a dio solo indirettamente, attraverso le tre mediazioni del comportamento etico, della religione e della chiesa. il rapporto diretto è poi intimistico e personale [psicologico e terapeutico], ma non sempre risolutivo in ordine alla salvezza.

11.] questo è il rapporto tra episteme e platonismo:

a.] parti simili:

a1.] schema quadripartito, con la distinzione tra dio e le altre realtà eterne.
a2.] concezione dello stato centrale nel sistema.
a3.] concezione della realtà apparente [parte del creato] come realtà fittizia [mito della caverna].
a4.] la salvezza intesa come giudizio in cui si danno premio e castigo.
a5.] concetto corretto di una storia come perdita e decadenza, perchè l'"età dell'oro" è l'eden terrestre da cui adamo è caduto.
a6.] la concezione circolare del tempo, valida per il paradiso e per il processo della creazione [non per la salvezza].

b.] differenze:

b1.] concetto di dio centrale [non le altre realtà eterne].
b2.] sistema non statico ma dinamico [concetti di emanazione, evoluzione e di storia/storia della salvezza, introdotto da sant'agostino].
b3.] concetto di stato [e della tecnica] subordinato al concetto di chiesa.
b4.] complessificazione del concetto di dio [trinità e gesù cristo].
b5.] il progresso storico inteso [anche in senso scientifico-tecnologico e economico] come costruzione del regno di dio in terra, fino al ritorno di cristo.
b6.] concezione lineare del tempo [evolutivo e storico].