esposizione di due metafore della caduta degli angeli
prima metafora
 
1.] essa riproduce il mito di icaro. nella stanza di uno studio, all’interno della casa, all’interno di una plafoniera capita di osservare una grande quantità di corpi di insetti morti, soprattutto moscerini, depositati nel fondo del lampadario. la razionalità epistemica coglie che proprio questo fu il destino degli angeli caduti. essi si avvicinarono alla fonte edenica [come icaro al sole], per attingere alla sua energia, e, esterni a dio e senza la mediazione del corpo di dio, ne furono schiacciati e “bruciati”. così le loro anime si separarono dai loro corpi, che sono depositati come carcasse nell’eden.
 
seconda metafora
 
2.] può capitare a volte di dover risucchiare un insetto con un aspirapolvere a mano. la razionalità epistemica coglie che proprio questo fu il destino degli angeli caduti. essi si avvicinarono alla fonte edenica [come icaro al sole], per attingere alla sua energia, e, esterni a dio e senza la mediazione del corpo di dio, ne furono risucchiati. così le loro anime si separarono dai loro corpi, che sono depositati come carcasse nell’eden. la forma del demone stessa è simile al condotto della fonte, che ne ha risucchiato il corpo o l’anima.
 
nota
 
dio avrebbe acconentito a ciò, perché gli angeli “ribelli”, con il loro comportamento, anche “temporeggiante” in ordine alla propria salvezza, avrebbe messo in pericolo la creazione, e la stessa esistenza, oltre che salvezza, dei successivi esseri umani. come dice la sentenza, che vale per gli uomini rispetto agli angeli caduti: “mors tua, vita mea”.