interpretazione epistemica di una sentenza e di un proverbio/considerazioni sull'interpretazione dei miti/
implicazioni a carattere gnoseologico

sentenza: mors tua, vita mea
 
1.] dio può condannare all’inferno una creatura, perché in ciò può forse consistere un vantaggio per sé o per le altre creature.
 
proverbio: tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino
 
2.] questo proverbio è già stato analizzato.
3.] esso spiegherebbe la caduta di lucifero [la “gatta”], mentre il “lardo” è la fonte edenica energetica, che, toccata da lucifero, lo ha fatto cadere [per contraccolpo entropico].
4.] da questa analisi si mostra che tutta la sapienza umana tradizionale culturale può avere un riscontro con le verità di fede, e da queste inconsciamente essere derivata, anche come “mito”, "fantasia", "credenza".
 
interpretazione dei miti
 
5.] i miti non sono fantasie. si può dire che “nessuna fantasia è fantasia”, nel senso che ogni fantasia [fiaba, favola, mito] ha sempre un riscontro nella verità. ad esempio: il “mostro” è il demone; l’“isola del tesoro” è il paradiso.
6.] si osserva che nelle fiabe non si parla di “paradiso” [non si dice “c’era una volta in paradiso ...”], cioè alcuni concetti che sembrano fantastici non sono fantastici, perché sono scientifici [l’isola del tesoro non esiste, invece il paradiso esiste, questo l’inconscio cognitivo lo sa, e per questo non usa questo termine, teologico o metafisico, nella costruzione delle fiabe].
7.] un mito che è vero è ad esempio quello di icaro: lucifero è colomba angelica, e icaro vola. il sole, che lo fa cadere, è la fonte edenica.
8.] da questo punto di vista, anche l’eden biblico è “mito”, ma è “mito scientifico” [come il mito della caverna di platone], ovvero a significato teologico e non letterario.
9.] dall’analisi dei miti si ricavano le verità di fede, che sono la struttura invariente di tutti i miti, in quanto sono la verità. verità di fede perchè espresse in forma simbolica, e per questo confuse con i miti.
10.] ecco perché papa benedetto XVI ha potuto dire che “il natale non è una favola”:
 
a.] il vangelo è espresso in un modo non biografico, ma quasi fiabesco.
b.] esso può così essere frainteso e considerato come una favola.
c.] invece è racconto di eventi reali, che i vangeli apocrifi hanno contribuito a confondere col mito.
 
implicazioni gnoseologiche
 
11.] una conseguenza di tale concezione è che “tutto è vero”. la ragione deve definire le condizioni perché questa affermazione non significhi che è vero anche l’errore.