ulteriori determinazioni sul concetto di panteismo cristico
 
1.] nella definizione del panteismo come attributo cristico si utilizza il metodo [o paradigma] dello sdoppiamento o duplicazione [dei termini dell’identità], usato anche nell’analisi della struttura del principio [l'esistenza] e del divenire. 
2.] questo sdoppiamento [o meglio duplicazione, perché non si ha divisione di un termine, ma moltiplicazione dei termini] è ontologico, cioè reale.
3.] ad esempio, è evidente che il concetto di auto-coscienza presuppone una duplicazione della coscienza [auto-coscienza = coscienza + coscienza].
4.] quindi, il panteismo, inteso come identità, nella rappresentazione [che è cristo-episteme], tra oggetto e soggetto, non avviene tra oggetto e soggetto diretti, essendo l’oggetto oggetto, e il soggetto soggetto, ma avviene tra le parti duplicate dell’oggetto e del soggetto.
5.] quindi:
 
a.] l’oggetto diviene oggetto-1 e oggetto-2.
b.] il soggetto diviene soggetto-1 e soggetto-2.
c.] il panteismo è identità/fusione/sintesi tra oggetto e soggetto.
d.] esso avviene solo tra oggetto-2 e soggetto-2.
e.] quindi l’oggetto rimane oggetto distinto dal soggetto, nell’oggetto-1, e il soggetto rimane soggetto distinto dall’oggetto, nel soggetto-1.
 
6.] in questo modo cristo si identifica all’oggetto, rimanendo persona e natura di dio anche [primariamente] distinte dall’oggetto, ovvero dio in senso proprio, come distinto dalla natura.
7.] tutto ciò si applica alla realtà necessaria, perché dio, prima dell’apocatastasi, non si identifica, in nessuna sua parte [soggetto-2], con nessuna parte del creato [oggetto-2].