considerazioni su alcuni aspetti del sapere epistemico
1.] i concetti puri sono sempre veri. sono ad esempio veri, e cioè reali:
 
a.] l’evoluzione.
b.] il panteismo.
c.] la reincarnazione.
d.] la consustanziazione.
e.] la predestinazione.
f.] il paganesimo.
g.] il politeismo.
h.] la metempsicosi.
 
2.] il pensiero del nichilismo si appropria di queste essenze, le considera in modo isolato, e le definisce in modo non corretto, per cui cade nell’errore. in questo modo la teologia tradizionale è stata storicamente portata a dover opporre cristianesimo a questi concetti.
3.] data una loro corretta definizione, e considerati in sistema, nell’episteme, essi acquisiscono il loro significato proprio, e cessano di essere errati.
4.] essi sono autoconcetti, cioè veri per essenza. per cui essi “affascinano”, e nella misura in cui storicamente vengono definiti in modo non corretto [ad esempio, …
 
a.] opposizione tra evoluzionismo e creazionismo,
b.] tra panteismo e personalismo divino,
c.] tra reincarnazione e incarnazione,
d.] tra consustanziazione e transustanziazione,
e.] tra predestinazione e libero arbitrio,
f.] tra paganesimo e cristianesimo
g.] tra politeismo e monoteismo], …
 
… essi conducono all’errore.
5.] solo una loro precisazione complessa e posizione in sistema, consente al pensiero di considerare compatibili questi concetti con il cristianesimo senza che ci sia ambiguità. minore è la complessità di spiegazione e posizione in sistema, maggiore è l’ambiguità di questi concetti, fino all’errore.