analisi di alcuni aspetti del politeismo greco in riferimento al cristianesimo
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2.] qui si analizza, sotto un profilo storico-religioso, ciò che può essere dio per l’uomo.
3.] la religione greca presenta un profilo psicologico di dio complesso, consentendo un rapporto tra l'uomo e dio di tipo naturale. essa è religione "esteriore", in cui i profili psicologici degli dei possono non essere sempre etici. presenta inoltre la distinzione tra dei del bene e dei del male. si considera che, rispetto all'uomo, anche nel cristianesimo lucifero, i demoni, gli angeli e i santi possono essere coniserati come "dei" [in senso minore e creaturale]. tali sono alcuni dei della grecia.
4.] la religione cristiana, rispetto a quella greca, consente un rapporto con dio più psicologico e intimistico, oltre che spirituale in senso proprio.
5.] la religione greca, in quanto naturale, è laica. essa esplicita nelle relazioni tra dei e essere umani elementi di aggressività e di erotismo che la religione cristiana non può esplicitare. anche nella religione greca dio si relazione all’uomo in modo psicologico, mentre nella religione cristiana dio diviene soprattutto un fatto “religioso”, e quindi anche potenziale fonte di alienazione. la religione può essere intesa come protezione e veicolo per la spiritualità purificatrice e per l'introspezione psicologica e intimistica.
6.] non sempre nel cristianesimo la natura sessuata della rappresentazione delle persone trinitarie [la trinità tutta maschile] consente all'uomo e alla donna di proiettarsi in esse. il cristianesimo non offre, ad esempio, a una ragazza un “dio” a cui essa può rivolgersi con simmetria di relazioni di sesso [ragazza/dea femminile, per “confessione ad amica”, consiglio, complicità, su comprensioni psicologiche della personalità e dell’affettività, anche sessuale]. nel cristianesimo, anche se si ammette che dio sia anche madre, non si arriva a dire che esiste la "dea" [dio naturale femminile per le donne]. a una ragazza l’iconografia cristiana offre un dio “padre” e “anziano", e un gesù “prete”, di sesso maschile. da ciò l'impossibilità che una ragazza possa sentirsi "compresa" da gesù come da una amica o sorella maggiore.
7.] rispetto alla religione greca, in cui gli dei proiettano le passioni degli uomini [passioni da cui non è esente il dio della fede biblica], il dio della fede cristiana offre all’uomo la chiave per l’introspezione psicologica-intimistica di se stesso e di dio. il padre e il figlio offrono intimità e amore e la chiave per la propria auto-comprensione psicoanalitico-naturale, data nell’approccio a dio dalla chiave di lettura psicologista. questa chiave di analisi, anche proiettata negli dei greci, ma in forma esteriorizzata [il politeismo greco è tutta una proiezione dell'inconscio umano nei suoi rapporti con il divino, come messo in luce dal complesso di edipo, nella sua lettura mitica e psicoanalitica], nel cristianesimo è posta nel suo grado più alto [la fede cristiana come psicoanalisi], proprio perchè il padre e il figlio, che è fratello, sono psicologi-genitori dell'uomo: lo comprendono, lo consigliano, lo proteggono, lo perdonano, lo castigano, lo spronano ad un perfezionamento continuo.