proposizioni sul processo di conoscenza/con considerazioni sulla normalizzazione del rapporto tra uomo e dio
 
1.] dice severino, a proposito del pensiero, presentando la problematica gnoseologica moderna e contemporanea, che “l’uomo [il pensiero] non può saltare oltre la propria ombra”.
2.] si intende dire questo:
 
a.] nulla di esistente può essere conosciuto che sia esterno all’uomo,  
b.] perché l’uomo conosce col pensiero,
c.] e il pensiero può conoscere solo ciò che cade al proprio interno.
  
3.] l’episteme ha già risolto questo problema con un concetto di realismo assoluto, applicato sia a dio che all’uomo [anche rispetto a dio esiste la realtà eterna]:
 
a.] l’essere pone il pensiero.
b.] l’essere è esterno al pensiero.
c.] il pensiero è una riproduzione cosciente dell’essere.
d.] l’essere si riproduce all’interno del pensiero.
e.] l’essere riproduce all’interno del soggetto anche il rapporto [di esteriorità] tra essere e soggetto.
f.] in questo modo il soggetto sa che esternamente a sé esiste l’essere come distinto dal pensiero e non “coperto” dal pensiero, perché l’essere stesso, riproducendosi dentro il soggetto, “gli dice  dall’inconscio” che esso esiste.
g.] ecco come secondo l’episteme l’uomo [il pensiero] può saltare al di fuori della propria ombra, perché il “fuori” entra nell’ombra.
h.] infatti [questo è l’errore di kant, errore dovuto al fatto che kant studia l’uomo, scisso dal cosmo, mentre l’episteme studia dio, connesso all’essere] l’oggetto non è separato dal soggetto: esso determina il soggetto e le sue potenzialità conoscitive, che giungono all’oggetto che lo determina dal di fuori.
 
normalizzazione del rapporto tra uomo e dio
 
4.] come un uomo sta fuori di me, ed è diverso da me, così dio.
5.] come un uomo non mi appare, ma so che esiste, così dio.
6.] come un uomo può darmi la felicità [una madre, un padre, una donna], così dio.