confronto tra antichità e modernità secondo i costumi e i valori morali
 
1.] non è possibile affermare che antichità e modernità siano periodi posti in successione temporale di tipo evolutivo [nell’episteme l’evoluzione è concetto solo progressivo/positivo].
2.] si riporta un esempio:
 
a.] si tiene in considerazione il vestito dell’imperatore e del console romano nel film ben-hur.
b.] si tiene in considerazione il vestito del presidente della repubblica italiana e di un generale dell’esercito italiano.
c.] il primo vestito appare compiuto, perfetto, non suscettibile di miglioramento, esteticamente prezioso, ricco, e perfettamente significante in senso simbolico.
d.] il secondo vestito appare non in continuità evolutiva con il primo; semplice, spartano, forse anche meno evoluto e meno simbolico del primo, più complesso dal punto di vista tecnologico [in relazione al tipo di tessuti].
e.] non esiste, quindi, continuità evolutiva tra i due tipi di vestiti, ed anzi il primo vestito appare più “splendente” del secondo, cioè il passato appare più evoluto del futuro [che è il presente].
 
3.] nei film di fantascienza appaiono altri tipi di vestiti, lucidi, luminosi, solari, abbaglianti, adatti però ad una rappresentazione fantastica del futuro, e quindi non traducibili nel reale.
4.] non si è capito perché le automobili “futuristiche”, già costruite, non siano immesse subito nel mercato. la ragione è forse dovuta al fatto che forme più sobrie attirano maggiormente il consumatore, oppure forme estetiche più ricche [quelle futuristiche] sono adatte solo ad un mercato di lusso. il consumatore non sarebbe pronto per il futuro. in ogni caso non sembra di poter dire che oltre queste forme futuristiche delle automobili sia possibile un ulteriore progresso [perché la pura “luce immateriale” non può viaggiare nella dimensione terrena, e se l’automobile è materiale deve avere una forma, che oltre ad essere “futuribile” non può essere]. quindi la non immissione nel mercato di automobili futuristiche [quali già esistono] potrebbe essere dovuta alla necessità di mostrare il futuro senza immetterlo nel presente, per non saturare e così esaurire la fantasia creatrice dell’uomo. se si immette il futuro nel presente, non esiste più un ulteriore futuro.
5.] dal punto di vista morale:
 
a.] l’antichità presenta vizi e virtù, quest’ultime anche pagane, ma già nell’antichità appare il cristianesimo, con la sua morale inibente.
b.] la modernità, anche laica, non si presenta come evoluzione disinibente in relazione al condizionamento cristiano della storia, ma anche incrementa l’inibizione. così, ad esempio, nell’antichità è permessa la pedofilia, oggi essa è proibita nelle legislazioni laiche [con il divieto dei 18 anni, intesa come soglia strutturale di consapevolezza].
 
6.] non esiste quindi una tendenza del futuro a disinibire ciò che nel passato [anche perché cristiano] è inibito.
7.] la negazione di un fondamento della morale, oggi, serve a consentire una plasticità nella legislazione, tale da potersi modificare in modo pragmatico, senza impedimento “ideologico”, in relazione agli istinti della maggioranza, tenuto conto della minoranza.
8.] mentre gli psicologi abbassano l’età naturale del primo rapporto sessuale [alcuni dicono 14 anni], …
 
a.] da un lato, senza riferimenti etici [studiati nelle università], la gioventù appare mentalmente disorientata, con consumo di sesso associato a consumo di droga che, se inteso come evolutivo, viene però riconosciuto come causa di danni cerebrali.
b.]  dall’altro, permane il cristianesimo che non pone una soglia di età “giusta” per il primo rapporto sessuale, con permanenza di valori come la castità e la verginità, che anche escluderebbero del tutto l’esistenza di una “soglia” [concetto questo scientificamente suggestivo e moralmente tentativo].
 
9.] la modernità è un concetto temporale suggestivo, che intende affermare che l’uomo si trova in paradiso, luogo della disinibizione.
10.] l’antichità dovrebbe corrispondere alla dimensione terrena.
11.] i costumi degli antichi [greci e romani] appaiono adatti anche al paradiso, come pure i costumi moderni.
12.] ciò significherebbe l’inesistenza di una linea evolutiva all’interno della storia, nella quale ad un certo punto [nell’età dell’illuminismo e del positivismo] l’uomo ha guardato al presente in relazione al passato e si è proiettato nel futuro. il progresso è un concetto suggestivo, è un concetto che corrisponde a una invenzione ermeneutica con finalità di mutamento dei valori per giustificare il peccato, l'ateismo, la scristianizzazione e la disinibizione.
13.] "modernità" e "progresso" significano ascensione al cielo, ovvero proiezione anticipativa nella storia di ciò che attende l'uomo dopo la morte.
tale è il concetto di "futuro" secondo gesù [mt 12, 32]: il "futuro è qui inteso come al di là. nella modernità l'uomo ha collocato se stesso nell'al di là [2 tm 2, 18].