spiegazione del concetto neoparmenidista di paradiso senza dio/teoria derivante dal paragrafo PTF539.html_[...]
 
1.] una possibile spiegazione del concetto neoparmenidista [secondo la sua codificazione epistemica] di paradiso-senza-dio può essere la seguente:
 
a.] l’uomo vive nella dimensione terrena.
b.] la dimensione terrena è il luogo della proibizione.
c.] la proibizione, che è inibizione, deriva da dio.
d.] il paradiso è il luogo di dio.
e.] il paradiso è il luogo della disinibizione.
f.] portare il cielo in terra, significa negare l’inibizione terrena.
g.] quindi significa negare dio, origine dell’inibizione terrena. questo perché il cielo è portato in terra, ma la terra non è il cielo.
h.] per questo il cielo in terra è paradiso-senza-dio.
 
2.] il neoparmenidismo afferma il paradiso, come paradiso della tecnica, nega dio e nega il cielo [la trascendenza], limitando questo paradiso alla terra, luogo della inibizione divina che viene disinibito, e in cui avviene quindi la negazione di dio, causa della inibizione in terra.
3.] per disinibire la terra, cioè per farne il cielo, occorre togliere dio come causa della inibizione della terra.

4.] ciò spiega perché il paradiso, che è il luogo tipico di dio, nella modernità è imitato senza dio. l'uomo moderno imita i cieli [mt 11, 12], ma in questo cielo non c'è dio. gli uomini festeggiano il paradiso [essenza della musica e della danza moderna] e festeggiano con ciò il pasto totemico dell’uccisione di dio, perché questo paradiso è affermato [inconsciamente] in terra, dimensione terrena rimossa con l’idea della morte censurata.
5.] alla disinibizione corrisponde il divenire/sentirsi super-uomo e l’immortalità apparente [garantita ad esempio nella perpetuazione delle generazioni, nel sogno utopico 
della vita artificiale e quindi di un continuo trapianto di organi – transumanismo].

nota

questo paragrafo non  è sufficiente a spiegare il concetto di paradiso-senza-dio. questa assenza non è dovuta solo a una questione di sovrapposizione etica [tolgo dio causa della inibizione], ma più direttamente alla pulsione totemica, causata nell'uomo dal male.