considerazioni sul senso dell'episteme/con sintesi dell'episteme
 
1.] è difficile stabilire quanto la vita dell’uomo sia condizionata, consciamente o inconsciamente, dal senso della morte, percepita come annullamento della propria esistenza.
2.] il pregiudizio dello scientismo afferma che esiste solo ciò che appare, ed è rilevabile come dato empirico dagli strumenti tecnologici.
3.] lo sguardo dell’uomo comprende 50 miliardi di anni luce [diametro del cosmo].
4.] l’uomo espande la sua conoscenza, ipotizzando infiniti universi, attraverso una combinazione di dati empirici e pensieri speculativi. l’ipotesi di infiniti cosmi rientra all’interno dei limiti alla conoscenza posti dal sapere empirico da parte dello scientismo [ciò che il card. ruini chiama "chiusure immanentistiche"]. per scientismo si può intendere un pregiudizio in ordine alla conoscenza: la conoscenza umana è di tipo scientifico, quando essa è invece [secondo l’episteme] principalmente metafisica, cioè filosofia, come pensiero dell’essere, e solo secondariamente scientifica [percezione dell'apparire].
5.] questo pregiudizio si fonda su tre tesi:
 
a.] conoscere è percepire con i sensi [principalmente la vista].
b.] esiste solo ciò che appare [alla vista].
c.] può eventualmente esistere anche ciò che non appare, ma in questo caso esso non viene colto dalla ricerca scientifica, e quindi non è oggetto di conoscenza certa e verificabile [agnosticismo metafisico].
 
6.] nell’episteme, più importante della vista è il pensiero [il vedere e gli altri sensi sono funzionali al pensiero], e più importate dell’apparire è l’essere, il quale, come esistenza, non appare per essenza:
 
a.] l’oggetto primo del conoscere è l’essere/esistenza,
b.] dove il conoscere non è il vedere ma il pensare.
c.] l’essere non appare per essenza,
d.] e viene conosciuto [intuito] dal pensiero.
 
e.] l’intuizione è la struttura di base del pensiero, e la ragione [ragionamento] è una sequenza [razionale] di intuizioni.
f.] l’intuizione [pensiero] è identificazione esistenziale del soggetto all’oggetto [quindi, come dice severino, la rete - il soggetto - è estesa come il mare - l'oggetto].
g.] tutto ciò che esiste anche appare [non però secondo un perfetto parallelismo], e la vista dice al pensiero che ciò che appare testimonia l’esistenza di un suo esistere, esistere che è un carattere dell’oggetto, ma che è anche la sostanza esistenziale dell’oggetto: l’apparire di questa sostanza è la parte superficiale del suo essere.
h.] ne consegue che può esistere anche ciò che non appare, e la sua esistenza è colta dall’intuizione, cioè dal pensiero, e dalla ragione.
i.] il pensiero può cogliere l'essere di ciò che non appare, perchè tutto ciò che esiste è connesso al principio [esistenza in sè], e come il pensiero, prodotto dal principio, vi discende, così il principio congiuge il pensiero a ogni ente esistente, sia apparente che non apparente.
 
7.] a questo punto l’episteme …
 
a.] … dice che oltre la morte [oltre ciò che appare], oltre il cosmo e gli infiniti cosmi contemplati dalla scienza moderna [cosmologia moderna contemporanea], esiste l’essere necessario e eterno, la cui esistenza è intuita dal pensiero [perchè discende dal principio, tanto la realtà necessaria quanto il suo pensiero, anche nell'uomo].
b.] … e dice che la realtà apparente [anche gli infiniti cosmi] sono una parte infinitesimale di questo essere non apparente, in cui il soggetto proprio [il soggetto proprio dell’essere necessario] è dio.
 
sintesi dell'episteme
 
8.] dio è infinito per estensione e per moltiplicazione [teoria dei molti dei].
9.] una parte infinitesimale di dio crea [un dio del campo infinito dei molti dei].
10.] questa parte crea “lavorando” [per poter modificare l’essere necessario con il creato, dio deve sacrificarsi].
11.] l’uomo, creato da questa parte di dio, che lavora per creare, può essere salvato solo se lavora [cioè se si sacrifica].
12.] la parte di dio [infinitesimale], che crea, viene momentaneamente isolata, in dio, dall’altra parte di dio [è ciò che severino chiama “isolamento della terra”].  
13.] dopo l’apocatastasi questa parte, arricchita dalla presenza dell’uomo salvato [che cioè ha lavorato ed è stato giudicato adatto al paradiso nella selezione del giudizio universale, detto super-uomo e anima beata], viene riunita a dio.
14.] la maggior parte di dio rimane e rimarrrà in eterno senza l’uomo. il dio-con-l’uomo era e rimane in eterno una parte infinitesimale di dio.
15.] la parte infinitesimale di dio che crea contiene, come parte infinitesimale al suo interno, gli infiniti cosmi creati. essi sono infiniti perché creati, ciascuno, da un dio di un livello inferiore del campo infinito dei molti dei, quello isolato. solo in un cosmo degli infiniti cosmi creati viene creato il genere umano, sul pianeta terra.