definizione di stato e anti-stato
 
1.] in questo paragrafo si fa riferimento alla concezione liberale dello stato così come espressa da ostellino nell’articolo “il buon senso dello stato. l’equilibrio tra politica e giustizia”, pubblicato sul corriere della sera in data 1 marzo 2010.
2.] la ricerca epistemica ha messo in luce che kelsen sottolinea la parte della sanzione nella norma, perché è di cultura minimalista, nella quale lo stato non ha scopi suoi per il singolo individuo. in questa cultura lo scopo dello stato è solo l’ordine, ed è questo lo stato liberale, ordine per la cui difesa serve la sanzione.
3.] la ricerca epistemica ha poi detto che la sanzione acquisisce il suo senso solo in relazioni al precetto, cioè allo scopo dello stato.
4.] questo [massimalista nello stato epistemico, detto stato etico] è stato individuato nel costruire, nel fare del cittadino, il super-uomo: il super-uomo non è l’uomo che non pecca, o a cui non è consentito peccare, ma è un uomo fortificato dall’educazione [la scuola ha senz’altro una funzione formativa] ad essere posto nella condizione dell’indifferenza tra peccato e virtù, cioè ha sufficiente coraggio per peccare, ed ha sufficiente forza per risollevarsi. a dio non interessano uomini che non possono peccare, ma interessano uomini che possono peccare e non vogliono peccare. lo stato non li fa peccare, ma li mette nella condizione di peccare, e lo stato si apre alla chiesa come l’istituzione che deve infondere nell’uomo la volontà di non peccare.
5.] in un simile stato, la sanzione serve per tre ragioni [che sono i tre scopi operativi dello stato]:
 
a.] impedire la molestia che impedisce il sacrificio lavorativo nella massima libertà.
b.] impedire gli ostacoli al sacrificio [lavoro e studio], essendo da dio gli uomini giudicati sui talenti e con ciò salvati [cioè selezionati e considerati adatti al paradiso].
c.] porre gli uomini nella condizione del benessere, perchè dio ha iniziato a lavorare nella condizione dell'assoluta inerzia, per cui l'uomo deve poter lavorare, senza molestie, partendo ogni giorno dalla più assoluta serenità.
 
queste condizioni riflettono il principio della similarità tra uomo e dio, e spiegano l'articolo 1 della costituzione della repubblica democratica italiana, fondata sul lavoro, cioè sull'imitazione da parte dell'uomo di dio creatore [il dio che lavora].
6.] lo stato epistemico è una struttura della salvezza, cita e riconosce dio [mai chiamandolo “dio”, ma utilizza il nome scientifico di dio], offre agli uomini una rappresentazione concettuale di dio per accendere negli uomini il desiderio di dio [con ad esempio raffigurazioni femminili di dio], fase anticristica dello stato, ma non obbliga l’uomo neppure a vivere nello stato epistemico.
7.] l’anti-stato è la parte dello stato [parte dello stato epistemico], in cui gli uomini possono continuare a vivere come nelle democrazie liberali occidentali [anti-stato], forse anche attingendo alla legislazione sulla vita [peccato che non deve preoccupare i credenti, non potendosi perdere nulla che dio non voglia che sia perso, con l'aborto: mt 10, 29].
8.] ostellino fa capire, nella distinzione tra etica e politica, che lo stato non può obbligare alla virtù. stato e anti-stato sono quindi i luoghi in cui i cittadini possono liberamente vivere secondo i precetti giusti o secondo i precetti che contraddicono la volontà di dio [regno del male, civiltà della tecnica]. è lecito agire [politicamente] perché ai credenti sia lasciato ad essi, dall’anti-stato, lo spazio per la vita dello stato epistemico [stato in senso proprio]. se fosse lo stato a prevalere sull’anti-stato, una minima parte di contenimento sarebbe consentita, ma mai la manipolazione e la repressione violenta, perché la chiesa, oggi debole, non potrà eticamente servirsi di una eventuale forza dello stato per imporre la fede agli uomini [ad esempio, con la tecnica, come dice severino/la tecnica impone, la chiesa propone].  
9.] la ricerca epistemica, riguardo a kelsen e a ostellino, dimostra che il diritto è fondato sull’etica con il concetto di stato inconscio, le cui implicazioni sono essenziali:
 
a.] kelsen rimanda ad una costituzione fondamentale.
b.] la ricerca epistemica invece fa moto discendente, e riconosce che la sanzione non può imporre se stessa: se i giudici e la polizia obbligano i giudici e la polizia ad applicare la sanzione, chi obbliga i giudici e la polizia ad obbligarli ? solo una volontà inconscia.
c.] per questo, fino ad oggi, lo stato è stata una istituzione [forma della tecnica] fondata su un’idea inconscia di giustizia [prevalere del diritto naturale sul diritto positivo], unita a un concetto inconscio di sanzione, dove l’inconscio dell’uomo è un macro-inconscio [inconscio sociale] che accoglie il diritto e gli obbedisce in modo inconsapevole. questo nella storia. non è solo una teoria psicologica del diritto. il super-io individuale è anche super-io-sociale e ....-statale: un uomo per strada non uccide un passante per diverse ragioni: tra queste quella calma che gli viene infusa da una educazione di sostrato impartita dai genitori e dalla scuola, e che viene rinforzata di volta in volta dagli incontri casuali nella vita con le forze di polizia, la cui sola presenza [quella dell'armamento] trasmette [per effetto esorcistico] alle persone per la strada senso di protezione, di sicurezza, di proibizione, una concezione dello stato, del comune vivere e sentire civile, dell’umanità come avente un unico destino: tutto questo agisce nell’inconscio e blocca meglio della sanzione la trasgressione, a livello inconscio.    
d.] la ricerca epistemica, quindi, attraverso l’hegelismo e la riflessione su napoleone e la parabole dei totalitarismi storici e delle successive democrazie liberali, trasformatesi in tecnocrazie, concepisce l’attuale momento storico come quello in cui deve compiersi in passaggio dal fondamento inconscio dello stato al suo fondamento conscio:

d1.] l’inconscio è la volontà buona del popolo, mossa e stimolata dal diritto naturale, sempre evocato come idea di giustizia dalle diverse forze politiche [anche se in modo opposto e contraddittorio, unita agli interessi di classe].
d2.] la coscienza dello stato deve essere quella in cui si riconosce che la giustizia deve realizzare il cielo in terra, perchè solo il cielo è il luogo naturale dell’anima [come vogliono i totalitarismi storici], ma [li corregge l’episteme] tenuto conto che la terra non è il cielo, e mentre il cielo è perfezione e unanimità delle volontà con dio, con il capo-cristo e tra gli uomini, la terra è invece anche il luogo della potenziale frammentazione delle volontà, opposte tra loro, della contraddizione, della disobbedienza morale individuale e anarchico-sociale, della potenziale opposizione all’ordine, quindi [da parte dello stato] della libertà intesa come tolleranza [a causa del male].      


e.] stato e anti-stato quindi separano il genere umano, libero di vivere [secondo la sua forza] nel secondo, mentre il primo, con la forza della luce della giustizia [di pertinenza dello stato] e della preghiera [di pertinenza della chiesa], può convertire il secondo.

 
10.] l'azione politica per i credenti si identifica quindi a costituire lo stato all’interno dell’anti-stato, chiedendo condizioni di autonomia di governo e di obiezione di coscienza per le parti unite tra stato e anti-stato nella società civile. lo stato, in cui vivono i credenti, non è uno stato assoggettato al clero, ma è una ipostasi di cristo, dotata di autonomia dalla chiesa, secondo la responsabilità specifica dei laici nel governo della comunità civile, statale, temporale-terrena.
11.] anche l’anti-stato, luogo del peccato, svolge una funzione soteriologicamente positiva: in esso appare cristo secondo il concetto, cioè la tecnica, e gli uomini si uniscono a cristo, cioè alla tecnica, e con ciò peccano. i credenti vedono con ciò un anticipo di paradiso, paradiso che rimane proibito agli uomini in terra, e che serve per conoscere i cieli [mt 11, 12 = mt 13, 44].

nota

l'articolo 1 del codice civile è affermazione indiretta che l'aborto è lecito ed è la dimostrazione che lo stato [la repubblica democratica] è attualmente uno stato inconscio: esso dà protezione solo all'individuo che esce dall'utero come dall'inconscio, essendo l'inconscio proiettato nell'utero. il passaggio dallo stato inconscio allo stato conscio dovrebbe condurre in modo naturale alla protezione della vita anche all'interno dell'utero [protezione legislativa dal concepimento].