considerazioni sul pensiero contemporaneo/anche con riferimento all’ateismo
 
1.] il pensiero contemporaneo è quasi completamente legato e condizionato allo/dallo schema epistemicamente detto della temporalizzazione.
2.] esso si pone nei confronti del pensiero storico, dei valori, della tradizione e della chiesa, nel modo seguente:
 
a.] il passato è inattuale.
b.] il pensiero del passato appartiene al passato, quindi è inattuale.
c.] ciò che è inattuale è errato. non vale più per l’uomo contemporaneo, cioè per l’uomo attuale, di “oggi”.
d.] si aggiungono proposizioni come questa: “certo, non tutto nell’uomo è cambiato …”.
 
3.] questo schema serve a censurare la morale tradizionale, che inibisce il piacere.
4.] il fondamento di questo schema è esposto nel modo seguente:
 
a.] dopo la morte non esistono l’etica e la religione [secondo l’episteme].
b.] il passaggio dalla dimensione terrena [prima della morte] alla dimensione celeste [dopo la morte] viene anticipato storicamente come passaggio da un evento storico all’altro: dal passato al presente verso il futuro. il passato è associato all’al di qua, il presente, mosso dal futuro, è associato all’al di là.
c.] come dopo la morte la tradizione viene abbandonata [realmente], così oggi la tradizione viene abbandonata perché considerata passata. il passato è la dimensione terrena.
d.] la dimensione terrena viene associata cioè al passato storico e l’uomo moderno è l’uomo che, in quanto moderno, cioè proiettato nel futuro, associa la propria risurrezione [onirica e proiettiva] al tempo storico e ai tanti trapassi/mutamenti epocali, che lo conducono oltre il passato, oltre la dimensione terrena, oltre quindi l’etica e la tradizione.
 
5.] anche gesù usa questo schema nel modo corretto, riconoscendo la concezione epistemica della temporalizzazione, aspetto del nichilismo: riguardo al purgatorio [secondo l’esegesi tradizionale, epistemicamente accolta], gesù definisce il futuro come l’al di là [mt  12, 32: "... nè in questo secolo, nè in quello futuro"].
 
considerazioni sull’ateismo associate al presente paragrafo
 
6.] l’abbandono della religione nell’al d là si accompagna [realmente] con l’incontro con dio.
7.] invece nel mondo moderno l’abbandono della religione [onirico, perché l’uomo permane nella dimensione terrena] avviene con il tramonto di dio.
8.] questo forse perché [come detto] il trapasso nell’al di là è un sogno che avviene nell’al di qua, luogo della proibizione divina, dell’etica e della religione, cioè del dio-che-proibisce, per cui il passaggio nell’al di là, disinibito, deve comportare la negazione di dio, cioè di quella causa dell’inibizione che, essendo negata l’inibizione, deve essere negato come causa di questa [perché il passaggio onirico sia creduto come reale].
9.] si ripete che però l’ateismo deve essere associato alla pulsione totemica-edipica dell’uomo, a cui questa negazione del fattore inibente [dio] solo si aggiungerebbe.
 
nota
 
il presupposto di questo paragrafo è che la dimensione storica tipica dell’uomo, attualmente, cioè la vera dimensione storica dell’uomo, che è la dimensione terrena [dove si trova l'uomo oggi, il dove che è il "quando"], è il passato.