interpretazione epistemica del film-cartone animato "la bella addormentata nel bosco" [1959]
 
1.] la fantasia non supera mai la realtà [principio della copertura di campo: la fantasia non oltrepassa mai la realtà], per cui questa fiaba rappresenta una realtà che, non essendo la terra, è il cielo. la terra deve imitare il cielo, per cui l’uomo e la donna devono moralmente essere simili al principe e alla principessa della fiaba, non quindi per una identificazione saltuaria nell’arte [il momento cinemato-visivo dell’identificazione con i protagonisti del film, per avere una emozione passeggera], ma per una imitazione che duri nella vita. così l’arte diventa modello da imitare, per una crescita in virtù.
2.] l’arte è quindi imitazione del paradiso: è questo il luogo dell’arte.
3.] heidegger si è chiesto quel è il luogo dell’arte perché ha sottovalutato il concetto di paradiso [nella storia del pensiero infatti il concetto di paradiso non viene concettualizzato nella filosofia, ma solo nella teologia, intesa come religione. se l'iperuranio platonico è inteso come luogo delle idee, cioè di "oggetti", allora in platone è presente la concettualizzazione filosofica di una forma di paradiso].
4.] platone non ha compreso la funzione dell’arte: essa è imitazione, come copia, non della terra [a sua volta copia del cielo], ma del cielo, e così muove la terra [gli uomini] a imitazione del cielo.
5.] il male si inserisce nell’arte, perché la tecnica è falsa, e può quindi solo imitare "esteticamente" il cielo [la tecnica come ambiente, cioè come luogo e dimensione].
6.] così anche deve accadere nel regno di dio in terra, ma con la consapevolezza che si tratta di arte, di un gioco imitativo [la guerra e l’economia come simulazioni, la tecnica come ambiente artificiale inserito però nella natura romantica].
7.] l’uomo di oggi è tecnologico, a fronte della sedentarietà: molte ore davanti a computer e televisione con gravi danni per la salute, dimostrandosi che questa imitazione del cielo [mt 11, 12], nell’artificialità terrena simul-celeste, viola la natura umana terrena, mortale e arcaica, dell’uomo, che soffre sempre più in un corpo drogato e ripiegato su se stesso, in balia ad esempio di campi elettromagnetici potenzialmente dannaosi, a dimostrazione del fatto che la tecnica non è il luogo naturale dell'uomo, se non in paradiso]. tale è invece la natura, per la dimensione terrena.
8.] il principio della copertura di campo significa che nessuna fantasia, per quanto estatica, sfugge alla realtà, e poiché non è la realtà terrena il luogo “reale” della fantasia, esso è il paradiso.
9.] l’arte si fa quindi ponte tra terra e cielo: ogni uomo e ogni donna sulla terra devono imitare il principe e la principessa delle favole, che tali sarà ogni anima in paradiso. lo sanno le adolescenti di oggi che sognano il "principe azzurro", disilluse dagli psicologi, che, negando la dimensione del sogno, negano il cielo, e chiudono nei giovani le ambizioni del sogno. sogno che non è una utopia, perché è proiezione nel cielo, luogo in cui dio proteggerà ogni uomo e lo esalterà, come deve fare già ora lo stato nella dimensione terrena.  
10.] dal punto di vista ermeneutico, il film viene interpretato secondo lo schema dell'invarianza di ogni fantasia rispetto alla verità [la fantasia è una variante trasformativa della verità] ...

a.] la strega cattiva rappresenta satana.
b.] gli orchi suoi aiutanti sono i demoni.
c.] le fate buone sono gli angeli.
d.] il principe è il messia, figura di cristo [interpretazione incerta].
e.] la sposa è ogni uomo, e anche la chiesa
[interpretazione incerta].

l'interpretazione è qui incerta perchè in realtà il principe è figura storica esistente, mentre non esiste invece [cioè è metafora del male] la strega cattiva, come le fate buone.