considerazioni sulla società della comunicazione
1.] gesù dice che il regno di dio è in mezzo agli uomini [lc 17, 21].
2.] questo significa che il regno di dio è dentro lo spirito dell’uomo.
3.] il bisogno [quasi patologico e ansioso] di comunicare nell’attuale fase storica [società della comunicazione] può quindi essere dovuto a:
 
a.] l’espressione di angoscia dei demoni per il loro destino [gd 6], che si trasmette come ansia nelle comunicazione degli uomini.
b.] il tentativo del demone di fare uscire il regno di dio, che è dentro, dall’uomo tramite la sua parola, che, espressa dall’uomo, appare al demone sempre come una parola di luce [mt 11, 12]. l'uomo infatti è vita coerente, vita di spirito divino, la cui parola è sempre fenomeno "celeste". 
 
4.] la civiltà della comunicazione è un’espressione del regno del male, tenuto conto delle parole di gesù: mt 5, 37.
5.] filosofie come il teihardismo, che cercano di legittimare la tecnica, intesa come “corpo estraneo” al cristianesimo, cioè non compreso e da “comprendere”, appartengono al nichilismo. il cristianesimo, nella sua essenza, è tutta una filosofia della tecnica.
6.] come nell’attività sessuale, così anche nell’epressione linguistica, il demone cerca di sottrarre spirito [energia vitale] all’uomo [mt 12, 43-45].
7.] in più schemi epistemici è stato detto che il regno del male imita il regno di dio tramite la comunicazione [e la tecnica], perchè cristo, che è il verbo/parola, è in dio ipostasi di linguaggio, mentre lo spirito santo è ipostasi di comunicazione [che comunica il verbo al padre].