considerazioni sull’utilità della filosofia
1.] la filosofia può essere utile per le seguenti ragioni:
 
a.] colloca l’uomo nell’orizzonte della verità e così della certezza, dell’assoluto, da contemplare, dell’eterno e, quindi, dell’immortalità.
b.] la fede non è debole e non ha bisogno di sostegno da parte della ragione, ma la ragione [la filosofia] può aiutare l'uomo ad affrontare la tentazione del dubbio. forse, contrariamente a quanto sostiene severino, la fede non implica il dubbio per il fatto che la fede non è la ragione. il dubbio è piuttosto dovuto ad essenza di certezze, cioè di ragione. nell’episteme, l’uomo può conoscere tutto eccetto la decisione di dio di salvarlo, per la quale è necessaria la fede, come ausilio della ragione, fede che, riconscendo dio [dando a dio riconoscimento: “sia santificato il tuo nome”], contribuisce a risolvere questo dubbio [di ragione], orientando dio alla salvezza dell’uomo. un ruolo quindi oprativo, come salvifico, della fede, di ausilio alla ragione umana che non può conoscere le decisioni di dio.
c.] la potenza della fede, della rivelazione da parte di dio, è rimedio alla debolezza della ragione umana, e quindi non è vero che è la ragione ad essere di aiuto alla fede. si potrebbe parlare di dubbio di ragione piuttosto che di dubbio di fede, anche se il concetto di dubbio di fede è essenziale [storicamente] come indicativo del fatto che l’uomo cerca la “prova” della verità di fede, “prova” che allontana dal dubbio, lasciato aperto dall’adesione di fede. ma questa adesione è anche una forma di ragione, perché la fede è un contenuto di ragione. il “senso della fede” è la capacità umana, consentita dalla grazia, di percepire le verità di fede già come se fossero verità di ragione.  
 
2.] la filosofia è utile perchè l'uomo ha bisogno di certezze, e la verità è la certezza suprema. come dice platone, il limite della scienza sta nel suo oggetto di studio: essa è ipotetica perchè il mondo è potenzialmente caotico. la fede e la ragione, quindi, portano l'uomo a cercare e a contemplare un mondo perfetto: l'al di là, sede della destinazione definitiva dell'uomo dopo la sua nascita e crescita, etica, nella dimensione terrena.