integrazione al paragrafo PTF655.html_[]: analisi della meritocrazia e sua correzione
1.] la storia non è condizionata solo dal rapporto [spesso conflittuale] tra signoria e servitù.
2.] questo rapporto non può essere sottovalutato in ordine alle sue dimensioni: è sufficiente che un uomo sia cittadino in una monarchia perchè sia definito “suddito”. in alcuni stati moderni dell’età contemporanea [e nelle monarchie dell’europa dopo il medioevo] questa condizione viene a caratterizzare contemporaneamente decine di milioni di cittadini.
3.] la storia viene condizionata anche dallo strutturarsi della società secondo le regole del merito e della cooptazione, in modo che milioni di uomini e donne ambiscano ai lavori migliori, più prestigiosi e remunerativi, e gli uomini e le donne che non riescono ad ottenerli devono svolgere i lavori più umili.  
4.] così, in base alla strutturazione piramidale della società, vengono ristrette le possibilità di accesso ai lavori migliori: pochi, rispetto a chi vi ambisce, vengono posti i ruoli di magistrato, professore universitario, professionista, ecc..
5.] questa strutturazione della società, meritocratica e per cooptazione, è socialmente necessaria e eticamente giusta.
6.] tuttavia essa commette alcuni errori, presentando dei limiti, a cui è compito della politica rimediare:
 
a.] chi svolge un mestiere umile non deve essere posto nella condizione, umiliante, di poter svolgere solo esso.
b.] con riguardo alle mansioni, ogni mestiere deve essere arricchito e differenziato.
c.] il reddito dovrebbe essere in parte svincolato dal grado di prestigio connesso con il mestiere.
d.] a tutti deve essere data la possibilità di studiare, contemporaneamente allo svolgimento del lavoro, e di riscattarsi da esso nell’età anziana, attraverso una strutturazione gerarchica della carriera.
e.] ogni mestiere dovrebbe aprirsi alla possibilità di una carriera, verso posizioni di responsabilità dirigenziale.