esposizione di quarta tesi associata allo schema quadripartito
 
1.] nella concezione epistemica dell’autoconcetto [su cui si eseguirà un paragrafo ad essa dedicato], la parola [il concetto] “rivela” la verità della cosa a cui essa si riferisce. questa “rivelazione” è un termine inappropriato, perché si riferisce alla conoscenza intuitiva della razionalità epistemica, che non è conoscenza in senso heideggeriano [l’essere che si svela, rivela all’uomo], ma è vera forma di razionalità logico-concettuale, che però solo alcuni pensatori riescono ad avvertire [è la percezione platonica delle cose, di cui parla severino]. la differenza con platone è che per la ricerca epistemica questa capacità percettiva appartiene a tutti gli uomini e si può acquisire. è ad esempio una percezione intuitiva in senso epistemico [percezione epistemica, intuizione epistemica, razionalità epistemica] la capacità di vedere il corpo umano come “emersione” della forma dell’anima sulla materia [come la mano dà forma al guanto che indossa].
2.] [quarta tesi] così, la parola essere si riferisce all’essere, non a dio, e la parola dio si rifersice a dio e non all’essere.
3.] quindi l’essere non è dio.
4.] ne consegue che l’essere deve essere distinto da dio.
5.] ma l’essere è [anche] necessario, per cui è quella necessità che non si identifica interamente con dio.