dimostrazione epistemica: del livello e dell’appartenenza
1.] questa dimostrazione si basa sull’ontologia epistemica, secondo dei principii che vengono qui introdotti.
2.] un pensiero deve corrispondere al livello della realtà a cui si riferisce [primo principio], e deve innanziutto appartenere alla realtà a cui si riferisce. se è il pensiero di un soggetto, esso è partecipazione al pensiero che questo soggetto ha di se stesso [autopensiero][secondo principio].
3.] ne consegue, in base al primo principio introdotto, che il pensiero della necessità avviene al livello della necessità, quindi …
 
a.] l’uomo, che può pensare la necessità, è anche essere necessario.
b.] l’uomo, che può pensare la necessità, deve avere una mente posta in paradiso, nel paradiso non creato.
c.][ma anche il creato è in parte necessario, quindi per questo l’uomo, anche racchiuso nel creato, può pensare la necessità/ma solo come tale non potrebbe pensare dio].
 
4.] l’uomo, che pensa dio, pensa quindi al livello di dio, e pensa come partecipazione del proprio pensiero al pensiero che dio ha su/di se stesso, cioè all’autopensiero di dio.
5.] pensare dio significa che dio esiste, perché ci si porta ad un livello della realtà diverso da quello dell’uomo, e ci si rapporta ad una realtà che appartiene a un soggetto diverso dall’uomo che lo pensa.
6.] si usa cioè il pensiero che dio ha di se stesso [partecipazione all’autopensiero di dio].
7.] in questo modo certamente si presuppone che dio sia realtà, ma anche questo fatto consegue al pensiero di dio, perché questo non potrebbe avvenire se dio non fosse una realtà diversa dall’uomo, posta ad un livello della realtà differente da quello del creato, pensato come partecipazione al pensiero che il soggetto divino ha di se stesso, perché il pensiero di un soggetto è innanziutto quello che il soggetto ha di se stesso.
8.][una conseguenza del secondo principio, esposto nel punto 2.]] è che esiste un pensiero inconscio in ciascun uomo, che pensa sempre ciascun uomo stesso, perché ogni uomo deve pensare se stesso prima di essere pensato da un altro uomo e anche da dio. questo pensiero è inconscio in quanto non sempre l’uomo pensa coscientemente se stesso.]