ipotesi di teoria epistemica della verità
1.] la ricerca epistemica ha formulato alcune alcune ipotesi riguardanti una possibile teoria epistemica della verità.
2.] la verità dovrebbe essere un insieme di proposizioni caratterizzate, contemporaneamente, dai seguenti attributi:
 
a.] correttezza [riguardo al rapporto tra proposizioni e realtà].
b.] coerenza [le proposizioni non devono essere tra loro in rapporto di contraddizione].
c.] completezza [questo insieme di proposizioni deve costituire un sistema vasto e così completo, in modo che non ci siano aspetti della realtà non indagati dalle proposizioni vere].
 
3.] la condizione della completezza comporta che una singola proposizione, se considerata isolata dal sistema, deve essere “aperta”, per potersi legare alle altre proposizioni del sistema.
4.] la condizione della coerenza è un primo elemento che consente di distinguere le proposizioni false, come quelle fantasiose, dalle proposizioni vere: una favola è coerente in se stessa, ma se è aperta alla realtà, come deve essere in base alla condizione della completezza [se si vuole capire se questa favola non è favola ma è verità], come detto nel punto 3.], subito, in quanto favola, entra in contraddizione con le altre proposizioni costituenti il sistema. ad esempio, nella favola di cappuccetto rosso, il cacciatore apre la pancia del lupo e libera la bambina e la nonna. ma la medicina dice che ciò non è possibile, ecco quindi che si deve introdurre un criterio [gerarchico] in base al quale si stabilisce che le proposizioni della medicina hanno precedenza sulle proposizioni, in questo caso, della favola, per cui queste sono in contraddizione con le prime [assenza di coerenza], per cui la favola è favola e non è verità [non potendo completarsi con le proposizioni della medicina].
5.] la condizione della correttezza è quella più complessa da analizzare.
6.] si distinguono la correttezza di una parola e la correttezza di una proposizione.
7.] la correttezza rimanda alla realtà.
8.] la realtà è verità.
9.] ma la realtà, ad esempio quella apparente, è completa ?
10.] è sufficiente parlare della verità come di adeguamento del discorso alla realtà ?
11.] la scienza è un adeguamento opportuno al cosmo apparente, ma questo è la verità ? la verità descrive la realtà, oppure amplia il campo stesso della realtà, dall’apparire al non apparire ?
12.] se l’apparire è chiuso al non apparire, il discorso sull’apparire [sul solo apparire] sarà vero ?
13.] il non apparire potrebbe incidere non solo sul discorso relativo all’apparire, ma anche sull’apparire stesso, e per questo condiziona il discorso sull’apparire.
14.] si verifica che …
 
a.] se esiste il non apparire, l’apparire è realtà non completa, e, poiché esiste il non apparire, l’apparire è aperto ad esso.
b.] quindi il discorso sull’apparire è completo riguardo all’apparire, ma deve essere anche aperto al non apparire, come la relativa realtà [l’apparire aperto al non apparire].
c.] si verifica che, se esiste il non apparire, un discorso sull’apparire che sia chiuso al non apparire [come la scienza moderna e contemporanea: ad esempio, un evoluzionismo chiuso al creazionismo] è corretto riguardo all’apparire ma, poichè non è completo e non si apre alla propria completezza [la scienza chiusa alla metafisica], esso non è vero.
d.] e non è vero non nelle intenzioni, ma proprio come discorso chiuso nel senso di essere costituito da proposizioni strutturare in modo falso [come lo scienziato che dice che solo la scienza è vera forma di ragione e di razionalità, modo di pensare secondo verità o ragione con attinenza alla realtà].
 
15.] questo insieme di proposizioni, in quanto sufficientemente articolato, può costituire un'iniziale posizione di una ipotesi di teoria epistemica della verità, che unisca la logica formale [vero e falso secondo la coerenza] alla corrispondenza [= correttezza] tra parola e cosa, e tra proposizioni e fenomeni. può forse costituire uno schema di analisi potenzialmente già applicabile allo studio delle religioni, dei sistemi filosofici e ideologici [tra loro incoerenti] e all’epistemologia della scienza [chiusa].
16.] è un compito della ricerca epistemica dimostrare che questo schema può applicarsi positivamente all’ipotesi di episteme costruita.