determinazioni sulla democrazia
 
1.] il riferimento al paradiso per la ricerca della fondazione della società umana e del diritto presuppone il rapporto tra configurazione standard e configurazione definitiva: non esiste ancora un uomo in paradiso [prima dell’apocatastasi][la condizione dell’uomo in paradiso è la configurazione definitiva], ma questa stessa possibilità strutturale [futura dell’uomo in paradiso: tale possibilità è inclusa nella configurazione standard, per la quale l’uomo starà in paradiso come ci sta cristo-episteme, essendo l’uomo a immagine di dio] fonda la struttura delle relazioni umane terrene [stando l’uomo in terra su imitazione del paradiso].
2.] non è data una fondazione del diritto senza la teologia [disciplina del soggetto]. a questo scopo servono le dimostrazioni epistemiche dell’esistenza di dio, qui presupposte e poste a fondazione di dio come dello stato. 
3.] il potere dell’uomo [anima-celeste] in paradiso è unitario:
 
a.] in paradiso ogni uomo è papa e re, ed ha il potere spirituale e il potere temporale.
b.] la separazione tra i due poteri vale solo per la dimensione terrena.
c.] conseguentemente, il potere spirituale ha anche una natura temporale e il potere temporale ha anche una natura spirituale [ciò spiega, come ora si dice, alcuni aspetti della democrazia, intesa come forma di esercizio di potere a carattere sacerdotale da parte del popolo].
 
4.] cristo appartiene [inconsciamente] al corpo sociale, alla società umana, e alla democrazia, partecipando in essa …
 
a.] sia al pari degli altri uomini.
b.] sia in posizione di supremazia.
 
5.] …
 
a.] in paradiso, come in terra, la sequenza decisionale prevede prima la decisione di dio e poi la decisione dell’uomo.
b.] inoltre, essa prevede anche prima la decisione dell’uomo [forse sempre su influenza, in questo caso inconscia, di dio].
c.] in terra, invece, l’azione [decisione] dell’uomo su dio dovrebbe essere lecita, possibile ed efficace solo in senso sacerdotale, come azione della chiesa. conseguentemente, sempre lo stato è impuro. la disciplina dello stato deve cercare di attribuire purezza alle forme lecite e possibili dello stato in terra.
d.] la forma storica dell’azione dell’uomo su dio [= condizionamento dell’uomo sulla volontà di dio], dal punto di vista dello stato, data la condizione di cui al punto 4.], si realizzerebbe nella democrazia, come potere attribuito all’uomo condizionante la volontà di dio, nella dimensione terrena, in cui tale condizionamento è reso da dio proibito [gn 3, 24], come alcuni aspetti del paradiso sono da dio resi proibiti all’uomo, nel creato, prima dell’apocatastasi [cioè prima della configurazione definitiva][gn 2, 17].
 
6.] da questo punto di vista, nella democrazia, che attribuisce il potere al popolo, per la condizione di cui al punto 3.], si realizzerebbe una condizione soteriologicamente [e quindi giuridicamente] illecita di una umanità “sacerdotale” [in terra], che opererebbe con lo stato una simulazione sacerdotale, spirituale, liturgica e paradisiaca, collocandosi anticipatamente in paradiso, cioè al di là del bene e del male, per sognare di avere già la salvezza. la democrazia è quindi una simulazione del paradiso.
7.] a causa del male [teoria del male/male in senso strutturale], insito nella struttura della volontà umana, anche in conseguenza della rottura terrena della sequenza di cui al punto a.] del punto 5.], l’esercizio democratico, condizionante, della volontà umana [del popolo] sulla volontà di dio determinerebbe [a livello inconscio] la natura violenta di tale volontà, con effetti auto-distruttivi per il popolo, come ad esempio:
 
a.] legislazione sulla vita.
b.] separazione del diritto dall’economia, come conflitto tra liberalismo [ad esempio: diritto alla casa e al lavoro] e liberismo [ad esempio: instabilità della casa e precarietà del lavoro], e quindi svuotamento della natura sostanziale [= economica] del potere della sovranità del popolo [i “limiti” di cui all’art. 1 della costituzione della repubblica democratica italiana comportanto un conflitto tra costituzione formale (che è epistemicamente perfetta) e costituzione materiale, la quale ultima è espressione delle forze economiche e della tecnica che (secondo irti e severino) aggrediscono oggi la sovranità dello stato-nazione]. queste forze sono sempre espressione dell’uomo. ne consegue che nella democrazia si verifica la lotta di tutti contro tutti [hobbes], proprio in quanto nella democrazia tutti hanno potere. 
c.] scelta plebiscitaria del totalitarismo.
 
… ciò significa che il potere democratico, in quanto democratico, produce un’azione inconscia su dio il cui effetto è l’auto-distruttività di tale potere sul popolo, come è evidenziato dal fatto che gran parte dell’umanità è povera, e la parte ricca vive in condizioni sempre più instabili e precarie. è questo l’effetto della reazione inconscia di dio [dell’inconscio di dio] al potere dell’uomo esercitato democraticamente su cristo.
8.] nella dimensione terrena,

a.] se l’uomo ha potere [politico], si auto-distrugge.
b.] l’auto-distruttività del potere può essere dovuta al fatto che cristo per creare si è separato dal potere [mt 26, 29].
c.] nella democrazia l'uomo, con la sovranità dello stato e il potere di voto, anticiperebbe il ricongiungimento di dio al suo potere, per condizionarlo e determinare così la propria salvezza.
d.] l'umanità, attribuendo a se stessa potere dal punto di vista dello stato, comanda a dio di ricongiungersi con se stesso e così di chiudere il processo apocatastico [anticipatamente].
e.] ad esempio, la legislazione sulla vita è di tipo paradisiaco [al di là del bene e del male].

9.] è stato già detto che l’umanità, nella storia, ascende [nel sogno del divenire epocale] al paradiso: per questo l’umanità afferma la democrazia, realizzandosi in senso sacerdotale-celeste [modernità = cielo]. da questo punto di vista:
 
a.] non è la chiesa [come intese dante] ad appropriarsi dello stato.
b.] ma, secondo l’essenza sacerdotale del potere democratico, nella democrazia è lo stato che si appropria della chiesa [che agisce come chiesa], legiferando ad esempio sulla vita, cioè sul sacro.
 
10.] nel paragrafo m270.html_[] si è posto lo standardismo economico. esso deriva dal [qui posto] standardismo giuridico. il diritto naturale [epistemico] prevede:
 
a.] la dignità, come insieme dei diritti fondamentali dell’uomo, anche intesi in senso economico [diritto alla casa, diritto al lavoro, diritto al tempo libero, diritto ad adeguata retribuzione, ecc.].
b.] il benessere, oltre la dignità, guadagnato dal merito.
c.] la gerarchizzazione della società [devono sempre esserci lavori di definizione operativa] e quindi la condizione di una necessaria scarsità, in cui i privilegi sono ancora determinati dal merito.
 
11.] ogni società, a prescindere dalla forma di governo, è sempre determinata in linea generale da queste determinazioni [punto 10.]]: la società epistemica deve solo perfezionarle. la democrazia è di impedimento a tale realizzazione.
12.] infatti, la democrazia intenderebbe, attraverso il diritto positivo, creare il valore morale per scelta democratica, ma questo determina un conflittto tra le singole volontà dei cittadini, tutte contrapposte tra loro, anche per effetto delle determinazioni di cui al punto 7.].
13.] ogni società è sempre guidata dal diritto naturale [il diritto positivo è solo apparente], perché senza l’idea di giustizia [anche se non definita], nessuna legge potrebbe essere imposta al popolo con la forza. il moto di liberazione della storia è un processo di reazione del diritto naturale alle “catene” del diritto positivo, oggi espresso dalla tecnica [secondo irti e severino]. perché la tecnica ? perchè in paradiso, che l’uomo moderno sogna di aver raggiunto, paradiso che è totalità psico-tecnica [imitata dai totalitarismi storici], la sequenza decisionale dio-uomini è totalitaria, e la tecnocrazia la realizza in senso storico-totalitario [cioè violento].
14.] in questo senso, integrando il punto 12.], la reale essenza della democrazia in senso storico non consiste solo in una prevaricazione [di cui al punto 6.]], ma sfocia nel diritto naturale [epistemico], per cui l’esito storico della democrazia [il potere al popolo] deve consistere in una concretizzazione reale del potere del popolo, cioè in una sua determinazione assoluta, che sia però lecita nella dimensione terrena.
15.] nella dimensione terrena, peraltro, la democrazia è potere coerente, perché tale dimensione è realtà_virtuale, la quale in paradiso è la dimensione del sogno, e appunto in questa il potere democratico vorrebbe creare i valori, essendo un potere del sogno, ovvero del mito, per la costruzione degli scenari paradisiaci in cui ogni anima-celeste comanda alle altre anime di servirla. anche per questo, nella configurazione reale passiva [attuale], tale azione della volontà mitica del popolo [democratica] risulta di necessità conflittuale [tutti vogliono essere serviti da tutti: in paradiso ciò è possibile, in terra ciò è conflittuale-distruttivo].
16.] secondo il punto 14.] e il punto a.] di 5.], l’uomo deve quindi rinunciare alla democrazia e attribuire ai politici il potere, essendo essi vicari di cristo [e dei cittadini in modo indiretto], restituendosi così alla sequenza decisionale dio-uomini la sua natura corretta e lecita nella dimensione terrena.
17.] un tale potere, essendo espressione di dio e realizzando scientificamente, secondo il punto 10.], le condizioni del diritto naturale per l’uomo [non secondo decisioni arbitrarie], può essere di natura non conflittuale. 
18.] si può obiettare a tale impostazione dello stato, che la determinazione deil diritti dell’uomo ha inevitabilmente una natura conflittuale, essendo essa quindi di irrinunciabile condizione mediativa e quindi democratica. in relazione a tale obiezione si dice che il conflitto nasce dall’aggressività [causata dall'assenza attuale di salvezza] e dalla volontà di potenza [che è volontà di salvezza], la quale invece …
 
a.] può correttamente realizzarsi, e in modo compiuto [cioè assoluto] proprio attribuendo ai politici, vicari di dio e dei singoli cittadini, il potere.
b.] deve essere rivolta dall’uomo contro se stesso, nella fatica del lavoro e anche nella rinuncia stessa all’esercizio del potere democratico.

19.] proprio nell'attribuzione del suo potere [assoluto] ai politici, il popolo esercita e realizza la reale essenza del potere democratico, cioè del suo potere, del potere del cittadino, e la realizza in modo assoluto.
 
nota
 
1.] classificazione sistemica:
 
a.] logica/teologia.
b.] etica/cristologia/antropologia/diritto
 
2.] paragrafo chiuso in data 6/5/2009 alle ore 22:00.