proposizioni sulla natura del totalitarismo e della tecnocrazia
1.] come si mostra in successivo paragrafo, l’episteme espone la scienza del cristianesimo.
2.] in essa si definisce cristo come il macro-uomo, a cui gli uomini sono connessi.
3.] lo stato è immagine di questo cristo: come cristo dà a ogni uomo la vita in senso biologico, così lo stato deve dare la vita a ogni uomo.
4.] l’uomo è naturalmente innestato in cristo, e quindi la sequenza della decisione dio-uomo è naturale.
5.] l’uomo è strutturalmente obbedienza.
6.] ne è prova la dipendenza educativa dell’uomo dai genitori. la rottura di questa dipendenza non fa dell’uomo un essere maturo e adulto, ma sradicato.
7.] questo vincolo è totalitario.
8.] il totalitarismo è naturale: in esso la sequenza decisionale dio-uomo diventa la sequenza dittatore-cittadino.
9.] il genitore biologico cede infatti il passo al genitore psicologico, come anche detto dal vangelo: [dice gesù …]
 
a.] ama me [gesù] fino a odiare i tuoi genitori [cioè preferisci me a loro].
b.] sono venuto a dividere i figli dai genitori [per il bene autentico di entrambi, in ordine alla salvezza].
 
10.] anche la tecnocrazia è naturale: mentre nel totalitarismo la sequenza decisionale dittatore [= cristo]-cittadino si realizza attraverso la parola, la persuasione, la manipolazione, la suggestione, il condizionamento, la propaganda, nella tecnocrazia appare direttamente il vincolo psicologico del rapporto sequenziale tra le volontà, per il suo condizionamento, per cui questo avviene attraverso la tecnica, il farmaco, il mass-media, internet, la manipolazione mentale diretta, e altre forme di intervento diretto sulla psiche di tipo non linguistico. [si può dire che il totalitarismo è psicoanalitico, mentre la tecnocrazia è psichiatrica.]
11.] totalitarismo e tecnocrazia realizzano quindi strutture del paradiso [in cui cristo comanda l’uomo], ma il paradiso in terra è proibito, quindi lo stato deve ottenere obbedienza solo attraverso la legge naturale, che non è violenza nella misura in cui lascia l’uomo libero di peccare, racchiudendo la definizione del reato entro i limiti di questa libertà. ad esempio, il divieto dell’aborto sarà imposto solo proporzionalmente all’educazione dell’uomo alla filosofia che evidenzia il danno arrecato alla vita. senza questa capacità di visione, che è sensibilità e empatia, proibire l’aborto significa arrecare violenza alla volontà democratica.
12.] ciò che in questo paragrafo si è definito naturale [il totalitarismo e la tecnocrazia] non corrisponde al diritto naturale, ma al paradiso, che è all’uomo proibito, per cui il totalitarismo è illegittimo, e così la tecnocrazia, suo aspetto.
13.] è fatto da osservare che oggi il diritto non comprende il rapporto tra totalitarismo e tecnocrazia: mentre il primo è avversato, la seconda è favorita. invece la tecnocrazia è un aspetto del totalitarismo, cioè è giuridicamente antidemocratica. ma il popolo vuole la tecnocrazia [come storicamente e democraticamente ha voluto i totalitarismi] perchè vuole il paradiso in terra, e si è definita naturale la tecnocrazia proprio perchè naturale è l'obbedienza a cristo. così questa viene resa oggi al grande-fratello, la tecnica, simulacro di cristo proiettato nello stato [principio stato-statua: ap 13 ,15/il principio stato-statua è ciò che si è definito principio idolatrico nel paragrafo PTF708.html_[...], dove lo stato è l'idolo che deve storicamente apparire, simulacro di cristo proiettato nell'europa].
14.][come è stato detto in precedente paragrafo, la coscienza dell'uomo occcidentale, il suo inconscio, non ha riflettuto sulle conseguenze teologiche del fatto che nella trasmissione televisiva "il grande-fratello" ci sia anche un "confessionale". così l'uomo, laico, ateo e agnostico, evoca cristo, dimostrando che cristo è una struttura associata biologicamente all'uomo, l'uomo ne ha l'innesto, come dimostrato nei totalitarismi.]