proposizioni sulla democrazia come forma di governo contraddittoria/la monocrazia come
evoluzione della democrazia
 
1.] tenuto conto dell’essenza del potere giuridico sovrano, la democrazia appare come una  forma di governo impossibile e contraddittoria, la cui contraddittorietà può essere superata con l’evoluzione della democrazia verso la monocrazia epistemica.
2.] il potere sovrano realizza la condizione [di salvezza] del paradiso [potere = salvezza = essere in paradiso e esercitare il paradiso]: un uomo, l’anima-beata, comanda i cloni-robot all’interno del suo corpo, come macchine asservite alle sue rappresentazioni oniriche di potenza. i cloni-robot sono i sudditi/servi/schiavi.
3.] questa condizione si realizza in tutte le gerarchie [ecclesiale-sacerdotale, militare, politica, imprenditoriale-lavorativa], ma forma più specifica è quella della monarchia: potere sovrano significa solo questo: potere monarchico, dove un solo uomo è re, e tutti gli uomini sono suoi sudditi. ciò si realizza in paradiso per ogni uomo/anima. 
4.] la democrazia è tale per cui tutti gli uomini-cittadini sono re, per cui il potere sovrano democratico è contraddittorio: perché se uno è re, gli altri sono sudditi, ma tutti sono re, e quindi tutti sono sia re che sudditi. io comando che tu sia mio suddito, ma tu non puoi essere mio suddito perché vuoi essere re, e vuoi che io sia tuo suddito. 
5.] la democrazia è quindi somma [contraddittoria] di molteplici monarchie, tante quante sono gli uomini. ciò non è strano, perché si è definito il potere sovrano nel solo modo in cui può essere definito il potere secondo la sua essenza: fare di un uomo un re [ogni altra forma di potere è inferiore a questa].
6.] per uscire da questa contraddizione della democrazia, non si deve ritornare alla monarchia, perché in questa uno è re [e quindi uno ha sovranità], ma gli altri sono sudditi, non sono re.
7.] solo nella monocrazia epistemica, uno è re, tutti sono re, e nessuno è suddito.
8.] la monocrazia non è forma di monarchia [= potere paradisiaco, che non può essere normale per la dimensione terrena, in quanto riproduce il paradiso: quindi la monarchia è una forma di governo soprannaturale], ma è forma di repubblica, e per questo in essa non ci sono sudditi.
9.] nella monocrazia, tutti sono re e delegano il proprio potere a uno solo, perché sia re effettivamente. questo re con il suo potere non provvede a se stesso, come nella monarchia, ma agisce per gli altri, e in questo essere serviti, tutti, da uno solo, ogni cittadino, che è re in lui, diviene re per se stesso, come servito dal re delegato. nella monocrazia si realizza perfettamente il leviatano di hobbes. infatti qui i cittadini rinunciano al proprio potere a causa della lotta di tutti contro tutti, e proprio questa lotta continua a caratterizzare la democrazia, essendo proiettata in parlamento, nella lotta tra i partiti politici. ma nella monocrazia epistemica neppure i cittadini rinunciano al loro potere: lo esprimono nel re [detto monocrate], lo trasmettono a lui, e così lo esercitano [indirettamente] e ne sono i destinatari, come un potere che agisce sullo stato per poter ottenere, in modo coerente [non come nella democrazia, in cui il potere è incoerente/contraddittorio e blocca lo stato], vantaggi [economici] per se stessi.
10.] la differenza con il potere democratico [in cui pure tutti i cittadini sono re] è che nella monocrazia i cittadini rinunciani al proprio potere, e quindi l'azione dello stato non è più contraddittoria. rinunciandovi, però, lo esercitano ugualmente, perchè lo esercita in loro vece il monocrate, che serve tutti i cittadini [il re è il suddito], e così essi vedono verso se stessi l'effetto concreto e reale della loro sovranità, come potere sovrano che agisce per il loro vantaggio.