proposizioni sulle virtù legislative ed esecutive del decisore unico
introduzione
 
in economia politica sono state formulate tesi sui limiti del decisore unico. non si conoscono queste tesi. qui si formulano tesi su quelle che possono essere considerate “virtù” [= pregi] del decisore unico, cioè della condizione del politico [= monocrate] nella monocrazia epistemica [= potere di uno solo]. nella monocrazia non c'è diritto di voto, perchè la politica diviene una professione, caratterizzata da competenza di governo tecnica e scientifica. non è una forma di tecnocrazia, perchè la politica e il diritto sono guidati non solo dalla scienza e dalla tecnica, ma innanzitutto dalla filosofia [sofocrazia], e inoltre perchè l'azione del legislatore [che è un giurista] tiene conto della mediazione politica [la tecnocrazia invece è applicazione apolitica della sola scienza].   
 
testo
 
1.] il decisore unico può essere perfettamente controllato nella sua azione, nei risultati, nella propria formazione, azione, e stato psicologico.
2.] egli detiene alta competenza scientifica e tecnica, frutto dei suoi studi, o dell’esperienza delle persone di cui si serve nella sua azione.
3.] il decisore unico è caratterizzato per l’alta velocità della sua azione [= gran numero di decisioni in poco tempo]. la democrazia è invece immobile o dispersiva.
4.] si verifica una condizione di immediata possibilità di rimozione dall’incarico [quindi di responsabilità]. infatti il decisore unico non è “eletto”, e come è posto dall’alto [dal corpo accademico], così può essere tolto dall’incarico.
5.] nel decisore unico, la mediazione politica tra gli interessi coinvolti viene studiata e non è frutto del caso, come nella democrazia, in cui prevale casualmente la “maggioranza” [che cambia di volta in volta casualmente].
7.] ogni decisione è immediatamente agita e nessuna decisione viene rimossa. la democrazia invece trova spesso una condizione di paralisi delle decisioni.
8.] seguono altre eventuali determinazioni.