determinazioni sulla civiltà della tecnica
1.] tramite l’edificazione della civiltà della tecnica l’uomo …
 
a.] desidera inconsciamente controllare la liturgia celeste non apparente per dirigere la salvezza sacramentale verso se stesso [secondo il rapporto tra tempio e tecnica: il tempio è il vertice di controllo della tecnica/inoltre esistono una tecnica spirituale e una tecnica materiale].
b.] inoltre, dio per creare [e per salvare] usa la tecnica, e la usa per sospendere il creato sopra il baratro infernale. l’uomo usa la tecnica quindi su imitazione di dio per controllare il creato, creare la creazione e la salvezza [= nuova creazione] e proteggere il creato dal suo destino [paradisiaco e infernale].   
c.] poiché cristo per creare si è separato dal padre, da se stesso, dalla fonte e dalla tecnica, l’apparire della tecnica [il medium come messaggio] è messaggio che comunica all’uomo la riunificazione apocatastica di cristo con la tecnica, e quindi la chiusura del processo apocatastico, per cui l’uomo, facendo apparire la tecnica, può così sentirsi già in paradiso [al di là del bene e del male: legislazione sulla vita].
d.] altre determinazioni sono date dal concetto di tecnica secondo severino, epistemizzate: con la tecnica l’uomo acquisisce totemicamente la potenza della fonte edenica [tecnica come totem moderno] [gn 3, 22-24].
 
2.] la tecnica inoltre riproduce il paradiso che include l’inferno. quindi esistono:
 
a.] una tecnica come paradiso della tecnica [severino].
b.] una tecnica come purgatorio.
c.] una tecnica come inferno della tecnica.
 
di qui anche le rigide divisioni sociali, frutto della imitazione della pre-destinazione.
3.] si precisa che il concetto epistemico di paradiso della tecnica differisce dal concetto severiniano di paradiso della tecnica:
 
a.] il concetto severiniano è una appropriazione retorica: il cristianesimo è errore e la civiltà della tecnica riproduce il paradiso sottraendo al cristianesimo il concetto di paradiso.
b.] nell’episteme invece [in base anche al principio sociologico secondo cui, poiché il luogo naturale dell’anima è il paradiso, sempre l’uomo edifica il paradiso attorno a sé], il paradiso della tecnica è la riproduzione del paradiso, non nel senso che questo non esiste in cielo, ma nel senso che esso esiste in cielo, e l’uomo moderno [ateo e agnostico] lo riproduce in terra [nei totalitarismi e nella tecnocrazia]. per cui il paradiso della tecnica terreno [in cielo il paradiso è la tecnica] è vera imitazione e sostituzione del paradiso celeste.