dimostrazione della natura virtuale della realtà apparente [con annessa dimostrazione
 dell'esistenza di dio]
1.] la configurazione normale [= standard] della vita di dio e dell’uomo è quella teo-androsferica.
2.] l’uomo è una sfera [androsfera], come dio [teosfera].
3.] come tale nella realtà_reale [che non appare] l’uomo è rigidamente incastonato nello spazio, e non si muove.
4.] né l’uomo deve muoversi, come dio non deve muoversi, perché la vita è pura contemplazione [visione estatica].
5.] il luogo del moto/movimento è la realtà_virtuale, nella quale la teo-androsfera si cala attraverso una tuta/muta_virtuale.
6.] nella steleologia l’uomo è una sfera interna al sistema di unità organica, da cui controlla il corpo calato nella realtà virtuale.
7.] come androsfera interna nel sistema di unità organica, l’uomo è “cervello nella vasca” secondo putnam.
8.] tale è la condizione normale dell’uomo e della vita.
9.] poiché quindi nella condizione terrena attuale apparente l’uomo si muove, tutta la sua realtà apparente è virtuale.
10.] ma esiste continuità tra la fisica di una casa e la fisica del cosmo apparente [terra, sole, stelle, galassia, galassie]: quindi tutto il cosmo apparente è realtà virtuale.
11.] le implicazioni epistemologiche di tale condizione sono già state individuate. le si ripetono brevemente:
 
a.] ciò che appare è virtuale.
b.] esiste anche il cosmo reale.
c.] la fisica e la scienza moderne parlano del cosmo come realtà reale, il quale non appare.
d.] quindi la scienza ha teorizzato una realtà [“fisica”] che non appare [ma che esiste]: essa è un sapere inconscio che parla di ciò che non appare, come la teologia: lo statuto epistemologico della scienza moderna è quindi del tutto simile a quello della teologia: come dio non appare, allo stesso modo il cosmo [reale] non appare.
 
12.] un problema che la ricerca epistemica non ha mai finora saputo risolvere è se la realtà virtuale in cui è calato l’uomo [con corpo detto “cruciforme”, o “esploso”, cioè vitruviano: con braccia e gambe/dio è teosfera, perché a dio le braccia e le gambe non servono, in quanto dio non si muove, essendo il centro dell’essere] sia, come eccezione, la stessa realtà reale, perché si è osservato che i pianeti e le stelle sono sferici, per cui il cosmo apparente ha la forma dello spazio reale da incastonamento androsferico.
13.] qui si offre una soluzione al problema: la realtà virtuale apparente è simulazione da parte di un computer, di tipo diretto, della stessa realtà reale, e per questo essa appare sferica, nei corpi celesti. ciò ha fatto quindi credere alla scienza moderna di rapportarsi al cosmo reale, perché quello virtuale apparente ha la forma di esso.
14.] in sintesi: la realtà apparente [il cosmo] è realtà virtuale perché:
 
a.] nel reale l’uomo, come androsfera, non si muove.
b.] solo il virtuale consente il movimento del corpo.
c.] ma non esiste differenza tra l’ambiente terrestre in cui l’uomo si muove [che quindi è virtuale], e il cosmo apparente.
d.] quindi, come è virtuale l’ambiente terrestre [la casa, la strada], così tutto il cosmo apparente è realtà virtuale.
 
nota
 
da ciò la ricerca epistemica ha tratto anche una dimostrazione dell’esistenza di dio:
 
a.] i virtuale presuppone un computer-televisore.
b.] questo presuppone un telespettatore [che non è l’uomo, calato nel virtuale dentro lo schermo].
c.] il computer, che contiene il cosmo, è grande.
d.] quindi anche il telespettatore/fruitore del computer è grande.
e.] esso è quindi dio.